IL CORAGGIO DEL SILENZIO!

croce candele preghiera quaresima
croce candele preghiera quaresima

(I dom. Quaresima – Mt 4,1-11)

Gesù viene condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato”.

È lo Spirito che spinge Gesù nel deserto per soddisfare il suo desiderio di verità, di preghiera, di silenzio. Lo abbiamo già incontrato di notte il maestro, da solo… a pregare. Lo Spirito ora, lo sospinse nel deserto. E vi rimase quaranta giorni tentato da Satana.

Può apparire strano che sia lo Spirito a spingere Gesù verso la prova, eppure il Vangelo è chiaro: Gesù è sospinto dallo Spirito in un pellegrinaggio verso il luogo del cuore, là dove tutto si decide, verso la scelta! Perché ogni tentazione è sempre una scelta tra due amori. Il comandamento base di tutta la legge biblica dice: ho posto davanti a te la vita e la morte, scegli! Il deserto è il luogo del silenzio… Gesù sceglie ed indica il Silenzio come luogo dell’incontro col Padre.

Avessimo il coraggio anche noi di imparare il silenzio… di scoprire una preghiera fatta solo di ascolto! Per tutta la vita Gesù ha combattuto contro colui che divide, contro l’avversario… satana. Esiste il male e ci porta alla paralisi… esiste ed agisce continuamente nelle nostre vite. Nel deserto il Maestro ritrova l’armonia dell’originale grazia con cui fummo creati… i suoi anni di vita quotidiana… il silenzio assordante di Nazareth sono ormai alle spalle.

Ora è pronto per raccontare Dio. Il brano evangelico delle tentazioni di Cristo (riportato dai tre sinottici) ha qualcosa di speciale, perché l’unico modo in cui gli evangelisti avrebbero potuto conoscerlo è che lo avesse raccontato loro Gesù stesso. Nessun altro era presente. Pregò e digiunò per 40 giorni che, ovviamente, lo lasciarono affamato e indebolito fisicamente. Fu in quel momento che il diavolo si avvicinò per tentarlo. Perché Gesù racconta ai suoi questo episodio? Poteva tenerselo per se! In fondo è una cosa fra lui e satana.

Diciamolo subito… lo racconta perché come per lui… anche per noi c’è colui che si oppone! A chi non è capitato di fare i migliori propositi di questo mondo per avvicinarsi a Dio e poi… un momento di debolezza… una fragilità di troppo… e tutto va a rotoli?

È nei momenti di fame di ogni cosa… di stanchezza… di fragilità cronica… che nasce forte e si insidia l’opera di “colui che si oppone”. Lo è stato per Adamo… lo è stato per Gesù… lo sarà per ogni uomo e donna! Gesù lo racconta per dirci che noi possiamo dare una svolta alla nostra vita. Inizia questa Quaresima 2020… la iniziamo insieme! Oggi stiamo usando anche l’incenso, per dare il segno della solennità di un tempo forte che si apre davanti a noi… ma chiediamoci: quando entriamo nelle nostre chiese, che profumo sentiamo?

Quali profumi sprigionano le nostre liturgie, oltre l’incenso? Le nostre liturgie, le nostre celebrazioni sono un balsamo per la vita? Ci accostiamo ad esse per lo meno come al nostro piatto preferito? Oggi la chiesa ci invita ad attraversare questi quaranta giorni… e vai con i fioretti, i sacrifici e tutto il resto! La percezione, insomma, della solita minestra è sempre in agguato, per tutti! Per me, per te… Rischiamo di vivere la quaresima come la solita minestra riscaldata.

A che serve la quaresima? A che serve il digiuno? Ad apprezzare e comprendere veramente ciò che stiamo mangiando! Non di solo pane vive l’uomo! Ma di cosa si nutre la nostra vita? Cosa entra nella nostra pancia? E non intendo solo lo stomaco, no! Di che si nutre la nostra vita? E la nostra fede? I nostri occhi… diamo da mangiare ai nostri occhi? Gli occhi hanno bisogno di nutrirsi di bellezza! Quando camminiamo, corriamo, guidiamo, entriamo in casa possiamo riempirci gli occhi di ciò che vediamo… o ignorare il tutto.

Ci si riempie gli occhi delle persone anzitutto. E poi del cielo, dei monti, del mare, di un ponte, di una piazza… Le nostre orecchie: diamo loro qualcosa di bello da mangiare? Cosa ascoltano le mie orecchie? A che musica sono educate? Le nutro anche di silenzio?

E il nostro cervello: diamo qualcosa da mangiare anche a lui? Qualche buon articolo, un buon romanzo, un film, un’opera teatrale, un’ora di silenzio… Quaranta giorni di digiuno sono lunghi. Anche l’evangelista Matteo annota al termine del suo racconto che Gesù “alla fine ebbe fame”. Ebbe fame… significa che, dopo quaranta giorni, decise veramente cosa voleva mangiare, di cosa voleva nutrirsi. Nella vita, s’intende! Ognuno è ciò che mangia! Dimmi di che ti nutri e ti dirò chi sei! Ed è così che Satana presenta al Maestro il suo menù! 1. Se vuoi essere messia, conquista la folla sfamandola, riempila di ogni tipo di regalo.

Comincia da queste pietre… 2. Se vuoi essere messia, conquista la folla con i miracoli. Miracoli a pioggia…i più incredibili e stupefacenti! Comincia col buttarti giù dal tempio… 3. Se vuoi essere messia, conquista la folla con il potere, la ricchezza. Nessuno potrà resisterti, potrai comprarti tutti i tuoi fedeli! Comincia con questo piccolo compromesso di adorarmi. Gesù dice no! Resiste… rinuncia… e solo così potrà gridare al mondo: Beati i poveri in spirito… voi siete la luce del mondo… amate i vostri nemici… guardate i gigli dei campi… Il digiuno serve a scegliere! Vivere è scegliere. Gesù ha scelto il suo di stile di vita. E noi? Regali, miracoli, poteri… entrano anche nel menù del discepolo.

Quaranta giorni davanti a noi… per decidere cosa vogliamo essere!

 

Don Mario Russo

E' il parroco della Comunità del Sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli.

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