“NAVIGARE NEL MARE DEL SERVIZIO!”

ventinovesima tempo ordinario anno liturgico 2020
ventinovesima tempo ordinario anno liturgico 2020

( XXIX dom. t.o. Mc 10,35-45)

“Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo”… eccoci ad una delle prime raccomandazioni della storia. “Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”… posti d’onore da occupare, insomma… sempre lo stesso problema… sempre la stessa sindrome da primo della classe. E a chiederlo, poi, mica sono due qualunque? Uno è Giovani, il prediletto, quello che egli amava… e l’altro Giacomo! Povero Gesù… appena qualche chilometro prima, i suoi litigavano sempre fra loro, per chi era il più grande… ed ora questa richiesta! Tuttavia… anche oggi, come domenica scorsa, il vangelo ci racconta di qualcuno che si avvicina a Gesù… e questo ci da la possibilità di continuare il nostro cammino di avvicinamento personale a Lui. E domenica dopo domenica, la Parola che ascoltiamo, ci rivela il cammino vero del discepolato. Gesù ha appena detto per la terza volta che a Gerusalemme vedranno la sua gloria, che si manifesterà nell’esperienza del servo sofferente di cui parla Isaia… e i discepoli, pensando ad una gloria tutta terrena…pensano alla loro gloria… vogliono occupare i posti importanti, quelli più visibili… quelli del comando. E questo succede non solo a Giovanni e Giacomo, perché lo sdegno degli altri dieci viene dalla rabbia che provano per non essersi mossi per tempo… per primi anche loro! Tanto è vero che le parole di Gesù sul potere, sul comando e sul servizio sono pronunciate dopo aver radunato tutti gli apostoli insieme: “chiamatili a sé disse: chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti”. Ecco le parole con cui Gesù propone la differenza cristiana: “tra voi non sia così”… “I grandi della terra dominano sugli altri… Tra voi non è così!”. C’è cascato anche Giovanni il teologo, l’aquila, il mistico… lui proprio chiede di essere al primo posto: la ricerca del primo posto è una passione così forte che penetra e avvolge il cuore di tutti. Per il Vangelo, essere alla destra e alla sinistra di Cristo, vuol dire occupare due posti sul Golgota in quell’ultimo venerdì… vuol dire es-sere con Gesù lungo tutta la sua vita, quando si fa voce di Dio per consolare e bocca dei poveri da sfamare. Stare a destra e a sinistra di questa vita vuol dire bere alla coppa di chi ama per primo, ama in perdita, ama senza contare e calcolare. “Con Gesù, tutto ciò che sappiamo dell’amore è che l’amore è tutto” (E.Dickinson). “Sono venuto per essere servo”… Dio mio servitore! Capite? Dio non tiene il mondo ai suoi piedi… ma è Lui stesso ad inginocchiarsi ai piedi delle sue creature. Dio non ha troni… ma si cinge di un asciugamano per fasciare le ferite della terra. Questo, per noi Chiesa, ha delle ricadute importanti: fra noi che continuiamo a dirci Chiesa… dovrebbe esserci la “gara a servire”… la “gara per arrivare ad essere i primi nel donare”. È esattamente questo quello che il vangelo ci chiede, perché la Chiesa possa diventare quel luogo visibile dove Dio ama e si dona… dove sono beati i poveri da servire. Io prete tremo… se penso a quella brocca e all’asciugamano. È così duro servire ogni giorno! Il cuore è subito stanco… ma Dio è li… con te… pronto a condividere la sua “vera” gloria. Basta cercarlo… basta incontrarlo, ricordandoci che Egli non va cercato al di sopra dei cieli… perché è disceso e si è fatto carne nelle piaghe del mondo; Dio non è sopra di noi… ma in basso, il più vicino possibile alla nostra piccolezza. Se Dio è nostro servitore, allora “servo”… è l’altro nome di Dio.

Don Mario Russo

E' il parroco della Comunità del Sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli.

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