“Metterci in cammino verso colui che da sempre ci viene “incontro!”

giovanni battista avvento io non ti aspetto
giovanni battista avvento io non ti aspetto

(II domenica di Avvento – Mt 3, 1-12)

E’ necessario svegliarci dal sonno, dal torpore della nostra fede, ci ha ricordato Paolo domenica scorsa… e così, abbiamo vissuto (mi auguro), questa prima settimana di avvento: attenti a non sonnecchiare… a non lasciarci prendere dal sonno/pigrizia, di una fede comoda o da “divano!”.

Abbandoniamo poltrona e pantofole, dunque… per calzare scarpe e metterci in cammino verso colui che da sempre ci viene “incontro!”. Ci sono due grandi profeti che ci indicano il cammino in questa settimana. Abbiamo bisogno di gente che ci indichi il cammino e i profeti sono proprio questo: ci indicano Gesù, ci fanno vedere lui, ci mostrano come può essere bella la vita quando si segue il Signore. Giovanni il Battista è il primo… che con la sua fede radicale e quel carattere un po’ rude, viene a dirci: convertitevi! Quanti ricami… quante scorciatoie intorno a questa parola! Inutile perdere tempo in sterili discussioni: se non ti converti, non cambi direzione, rimani un uomo fermo.

Un uomo fermo è un uomo morto, sa di muffa (dice Papa Francesco!) è spento. Lo sa bene il Battista… anche perché lui stesso avrà bisogno di convertirsi: pure lui dovrà cambiare idea su Dio! Eh sì! Perché non arriverà un Dio che fa una bella pulizia. Non arriverà un Dio con la scure, pronto a tagliarci alla radice di fronte ai nostri errori. Arriverà Gesù, e pure Giovanni dovrà cambiare rotta! Ma poi perché cambiare? Perché convertirci? Diciamoci la verità: a noi questa conversione non ci va mica giù facilmente! Insomma già facciamo un sacco di cose: Messa, novene, pellegrinaggi, volontariato a destra e a sinistra… ma che dobbiamo fare ancora? Perché dovrei cambiare?

Non so se questi pensieri vi abitano… a me sono abbastanza di casa, anche se ammetterlo non è semplice. Ma oggi Giovanni ci guarda negli occhi e ci fulmina. Una parola dura ogni tanto può anche servire!!! È quello che dice a farisei e sadducei, convinti come sono che basta farsi battezzare per avere la coscienza a posto! Eh no… ti tocca anche portare frutto! Questa conversione bisogna vederla, insomma!!! Dicevamo: perchè convertirsi? Perché il regno dei cieli è vicino! Vicino… è bello sentire che qualcuno ti è vicino, vero? È bello sentire una voce vicina, una mano vicina, un cuore vicino, un corpo vicino, un amico vicino, uno sguardo vicino.

E chi è questo regno se non Gesù stesso? E dove si trova Gesù se non talmente vicino a noi… da essere dentro noi? “Più vicino a me di me stesso” Diceva sant’Agostino! L’altro profeta è Isaia. Abbiamo ascoltato stamane una sua pagina bellissima… sognante! Isaia ci presenta un mondo di bellezza, di pace e armonia: “il lupo dimorerà con l’agnello e il bambino potrà giocare con il serpente”. Anche questa pagina ci aiuta a rispondere all’interrogativo: ma perché convertirci?

A che scopo, se non per costruire un mondo più bello? Che ce ne facciamo di questa Parola se non continua ogni settimana ad insegnarci a sognare? Sì perché una vita senza sogni è grigia, stanca, piatta. Cosa ci attendiamo da questo nostro Avvento?

Che ci attendiamo da questo nostro Dio? Mi attendo di imparare a sognare… ancora e sempre! Avvento è continuare a sognare un’altra umanità, quella di Isaia! Continuare a sognare l’amicizia e l’amore, la fratellanza e la lealtà, la giustizia e la solidarietà.

Avvento di Dio è cominciare io per primo ad avere una mano aperta al dono… all’accoglienza! Mi sono convinto… ho tanto bisogno di convertirmi!

Don Mario Russo

E' il parroco della Comunità del Sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli.

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