“Alziamoci insieme… e andiamo”
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ASCENSIONE DEL SIGNORE – Mt 28, 16-20)
È in Galilea che si conclude il vangelo di Matteo… là, dove tutto è iniziato. Da quell’incontro, nel luogo degli inizi… inizia il nuovo tempo della Chiesa. La Galilea è un luogo speciale, un luogo “lontano” dai poteri di Gerusalemme, un luogo di “incontro” tra le genti, di “confine”, luogo “disprezzato”, “imperfetto” e “libero”; è il luogo in cui Gesù ci “precede” (Mt 26,32), luogo in cui siamo chiamati ad “andare” se vogliamo “vedere” il Risorto (Mt 28,10).
Matteo racconta… racconta con il fuoco del risorto che ormai arde definitivamente in lui… racconta e ci ricorda che Lui è con noi sempre! Nella pagina degli Atti viene raccontata l’esperienza dei discepoli che, mentre Gesù sale al cielo, se ne stanno con il naso all’insù.
Appaiono allora due uomini con le bianche vesti che dicono: “Uomini di Galilea perché state a guardare il cielo?”. Giù con questo naso che inizia una nuova vita… “Io sono con voi tutti i giorni”… era iniziato così il vangelo di Matteo, ricordate? Con l’annuncio della nascita di un bimbo a Maria: a lui sarebbe stato dato il nome Emmanuele, che significa Dio-con-noi. Ne sono passati di giorni da quell’annuncio… ed ecco che Matteo ci riconsegna il volto di un Dio che è con noi! Cosa si saranno detti dopo gli undici? Con che intensità si saranno guardati? Quale emozione li avrà abitati?
Lo sappiamo dagli Atti degli Apostoli. Inizia una storia nuova. Inizia un mondo nuovo, perché quegli uomini sono nuovi. Non hanno più paura, non vogliono più tacere. Sapremo osare anche noi? Osare e non tacere? Oseremo scendere nelle nostre piazze ed annunciare che Cristo è risorto? Oseremo farlo lottando per la liberazione di ogni uomo da qualsiasi forma di oppressione? Facciamo un passo indietro in questo brano. Ci aiuta a comprenderlo un pochino.
Gli undici se ne vanno in Galilea sul monte che aveva indicato Gesù. Inizio e fine hanno sempre un rapporto stretto, sottile e bellissimo. Dalla Galilea Gesù aveva iniziato il suo ministero, e dalla Galilea parte la missione di questi uomini sconosciuti. Da un monte… “Sul monte che Gesù aveva loro indicato”. Gli studiosi si dividono prendendo in considerazione i monti della Galilea di cui Matteo ha già parlato e che i discepoli conoscono: quello delle Beatitudini (Mt 5,1), della Moltiplicazione dei pani (Mt 15,29), della Trasfigurazione (Mt 17,1), qualcuno aggiunge anche il monte altissimo della tentazione (Mt 4,8). Per ciascuno c’è una spiegazione logica, un legame che porta considerazioni e conclusioni… ma Matteo ci lascia nella indeterminatezza perché ciascuno continui a cercare il monte del suo incontro con il Signore… il monte in cui la fede lo conduce. Il monte di cui parla Matteo è indeterminato perché luogo provvisorio, di passaggio… Monte dove giungere…e dal quale ripartire.
Li giungono gli undici, ci dice l’evangelista. Undici e non più dodici! Matteo non fa sconti: ci presenta un comunità lacerata, azzoppata e ferita dal tradimento di Giuda. Lontani da qualsiasi perfezione, vanno in un luogo di imperfezioni come è considerata la Galilea… accompagnati dal dubbio. Mossi dalla fede ma accompagnati dal dubbio; sembra una contraddizione, ma non lo è se consideriamo anche la nostra esperienza personale. Vanno… lo vedono e si prostrarono… tuttavia continuano ad avere dei dubbi.
Sì… perché la fede va a braccetto con i dubbi. Si sposa con le domande, s’interroga sempre, dall’alba al tramonto. Non dobbiamo avere paura dei dubbi, no. Solo l’indifferenza ci dovrebbe spaventare. Solo di un cristianesimo indifferente dovremmo veramente preoccuparci!
Infine… Matteo non racconta come il Signore è stato visto… e così l’esperienza degli undici… diventa l’esperienza di ciascuno di noi… incerta e povera. E Gesù? Si avvicina…. E io mi lascio avvicinare. Mi faccio ascolto, terra che attende il seme. In questa terra che ha ascoltato pure lei quelle parole di beatitudine. Un’altra parola nuova cade nella terra: “andate”. Andate, voi dubbiosi discepoli… perché io mi fido di voi! Andate, perché credere in me significa muoversi.
Andate e fate discepoli tutti i popoli della terra battenzandoli… che significa immergere. Andate ed immergete ogni uomo in Dio. Immergetelo nella novità che avete conosciuto ed incontrato… Che fiducia questo Gesù!!! “Andate… Io sono con voi”.
Mi alzo, ma questa volta sul serio. Alziamoci insieme… e andiamo.