ACCANTO AL FIGLIO, LA MADRE… SEMPRE!

MADRE DI DIO MARIA
MADRE DI DIO MARIA

(Solennità di Maria Santissima Madre di Dio)

Nel Natale il nostro sguardo si è posato sul Dio bambino, suscitando in ciascuno emozioni e sentimenti di pace, serenità e gioia. Oggi lo sguardo si allarga e scorgiamo accanto al Figlio… la Madre. È una scoperta che completa il Natale e in qualche modo ne illumina il senso stesso.

Non si può pensare ad un neonato senza pensare a sua madre. Non si può visitare il bambino senza visitare la madre; non si può arrivare al bimbo se non attraverso la madre. Questa solennità getta luce fortissima sulla missione della donna e della madre.

La maternità, ci dice oggi la Chiesa, fa della donna un mistero che la avvicina al mistero stesso di Dio: come Dio… la donna è la culla della vita! La maternità di Maria, crea un legame inscindibile col Figlio suo Gesù, che è diventato veramente Figlio di Maria e Maria è diventata veramente Madre del Figlio di Dio. Con il suo si, Maria ha fatto la gioia di Dio… gioia per il dono di un figlio… gioia per il dono della salvezza… e lei, Maria, condotta per le strade dell’amore, diventa risonanza dell’infinita misericordia!

Il Natale non è completo senza Maria! All’inizio di ogni anno, ritroviamo il testo tratto dal libro dei Numeri 6,22-27; è una benedizione… è un invocazione affinché Dio faccia brillare il suo volto sul popolo e lo protegga!

C’è qui un invito per noi: mentre inizia il nuovo anno non affidiamoci alla magia o all’oroscopo per cercare un soccorso, una luce… una previsione; cerchiamo Dio! Torniamo al Signore, invochiamo il suo nome! All’inizio del nuovo anno facciamoci dono di una benedizione, di una parola che parta dal cuore puro e diventi preghiera e carità per chi ci vive accanto. Il vangelo ci indica la strada della benedizione: “ i pastori andarono senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato in una mangiatoia” (Lc 2,16). È la strada che va a Betlemme… è la strada percorsa dai pastori nell’umiltà di un cammino, che conduce all’umiltà di Dio.

E l’umiltà di Dio, a Betlemme, si manifesta nel vagito di un bambino e nel silenzio della Madre: “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2,17-19). Maria tace perché ascolta… nell’Annunciazione poche parole; a Betlemme nessuna parola; a Cana pochissime parole… ai piedi della croce il silenzio! E questo perché Maria è una donna che ama ascoltare… e ascoltando accetta. Accetta la volontà di Dio… e questa diventa per lei sorgente zampillante di gioia “l’anima mia Magnifica il Signore…”. E Maria, nella stalla di Betlemme, con in braccio il bambino Gesù, è l’immagine della gioia, è il massimo della gioia!

Quando c’è Dio, si può anche vivere in un tugurio ed essere contenti; quando c’è Dio si può essere poverissimi ed essere contenti come Francesco d’Assisi; quando c’è Dio si può essere ammalati e pieni di gioia e di speranza come Chiara Luce Badano o Carlotta Nobile che abbiamo conosciuto attraverso le parole dei suoi genitori e del fratello. Perché oggi c’è tanta tristezza? Perché manca Dio… lo abbiamo rifiutato lasciando spazio allo squallore di cose senza senso! Abbiamo creduto che ricchezza, benessere e divertimenti facessero la gioia. Lasciamoci condurre dall’esempio di Maria: la Madre del Signore, la donna che ha vinto l’orgoglio ed ha trovato il senso del tempo che ci porta a Dio.

Scriveva il mistico russo Giovanni Kronstadt nella sua opera la mia vita in Cristo: “che cosa è la nostra vita? È il cammino di un viandante: appena raggiunto il suo luogo, gli si aprono le porte, abbandona gli abiti da viaggio e il bastone da pellegrino ed entra in casa sua”. Maria, perfetta pellegrina, ci accompagni nel viaggio di questo nuovo anno!

Don Mario Russo

E' il parroco della Comunità del Sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli.

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