“Avevano poco? Avevano tutto perche’ si amavano!”

san giuseppe avvento
san giuseppe avvento

(IV Domenica di Avvento – Mt 1,18-24)

Tutto e’ pronto… o quasi! Di certo (me lo auguro), in ogni famiglia alberi e presepi sono li ad illuminarci… a ricordarci che ci siamo! Amo fermarmi a guardare i presepi. Anche quest’ anno, poi, nella nostra chiesa ce n’è uno per ogni altare… dunque a nessuno sfugge il mistero dell’incarnazione.

Ogni presepe, dal più semplice al più dettagliato, ha il suo fascino. Ogni anno per me la mente vola, trasportata dai ricordi, alla mia infanzia quando l’allestimento del presepe era un vero evento familiare, intorno a papà che tornando ogni sera da lavoro, si prodigava per il suo allestimento fin dal mese di novembre. Si tiravano fuori i personaggi di sempre, quelli conosciuti e quelli che destavano in noi qualche curiosità o qualche interrogativo.

Siamo cresciuti… sono cresciuto, ma continuo ad incantarmi nell’osservare i vari personaggi… e nel farlo, come sempre mi chiedo: e io dove mi metto? Mancano pochi giorni al Natale… dove sono? Dove siamo? Sono in dirittura verso la capanna? Nella direzione giusta? Sui monti? Dormo o sono in cammino? A guardare bene, posso dire di esserci già entrato nel presepe… o di essere uno di quelli che il Natale si accontenta di vederlo da fuori, come uno spettatore?

Vedete… noi nel presepe dobbiamo entrarci sul serio, con la nostra vita, con un tuffo fantasioso e reale allo stesso tempo. Mancano pochi giorni. Se ancora sei fuori, dormi, non ti sei mosso, coraggio!!! Un colpo d’ala… un salto e buttati incontro a Colui che ti sta cercando!!! Nella nostra strada verso la capanna abbiamo incontrato alcuni messaggeri che ci hanno dato una mano: Paolo, Giovanni il Battista, Isaia, Maria… ed oggi? È Giuseppe il messaggero di questa settimana.

E notiamo subito che in Matteo né lui, né Maria dicono una sola parola… qui parlano i fatti! La situazione è seria e complicata: Maria è promessa sposa di Giuseppe… Stanno vivendo l’anno di fidanzamento ufficiale. Intanto possiamo immaginarcelo anche un pochino che significa per due giovani essere promessi sposi: (e vi prego… togliamoci dalla testa che Giuseppe fosse un vecchietto con la barba bianca che prese con sé Maria quasi per compassione!

Giuseppe era un giovane innamorato della sua giovanissima e splendida Maria!) sogni, emozioni, passioni e desideri di una vita che stanno per essere coronati. E invece… tutto crolla. Maria è incinta. Giuseppe è l’unico a sapere di non essere lui il padre. Insomma, la situazione non è bella ne facile! Capite cosa significa per Giuseppe scoprire questa cosa? La legge prescriveva che Giuseppe doveva andare dal rabbino e denunciare Maria per adulterio!

Questo significa che Maria doveva essere trascinata in pubblica piazza, insultata, calpestata davanti agli occhi della folla e infine lapidata. Giuseppe, uomo giusto secondo il vangelo, decide però, per un’altra strada… ed è qui che intuiamo che Giuseppe è follemente innamorato di Maria! Talmente innamorato, da non poter pensare di accusarla pubblicamente, nonostante fosse incinta… e quel bimbo non suo! Dovremmo amarlo di più questo Giuseppe… considerarlo maggiormente… portarcelo in processione nel giorno di Natale! Per ricordare anzitutto a noi stessi… solamente a noi stessi che l’amore vero supera tutto! Grazie Giuseppe!

E proprio mentre si arrovella nei pensieri… ecco apparire un angelo in sogno… e comincia qui la storia dei sogni nei quali Giuseppe sa leggere i messaggi di Dio! Mi soffermo solamente su due particolari ancora. A Giuseppe, come a Maria, viene detta quella bellissima parola: non temere! Non avere paura, ma fiducia! Non avere paura di aprirti, di buttarti in questa storia, di entrare nel presepe! Vale per Giuseppe, vale per noi! Non avere paura di amare, perché solamente la paura paralizza la vita. La paura uccide le amicizie, i matrimoni, le parrocchie… la paura di qualcuno che ci stia fregando: la scuola, il collega, lo stato, la chiesa, mio fratello, il mio amico, mia moglie… Anche Giuseppe poteva avere paura che qualcuno lo stesse fregando, compresa Maria! Ma si fidò! L’angelo dice a Giuseppe qualcosa di inaudito: “quel figlio è frutto dello Spirito Santo…

Quel figlio lo chiamerai Gesù, che significa Dio-salva”. E così… d’ora in poi… Dio avrà un nome: Gesù, Dio-salva. E questa è una bestemmia! Si.. perché nell’Antico Testamento il nome di Dio non si poteva pronunciare. Ora a Dio possiamo dare un nome che è un programma. Dio salva! L’augurio di Natale che vorrei già oggi iniziare a formulare per ciascuno di voi e a me per primo è: Che il Signore renda il nostro cuore spazioso! Giuseppe fece come gli aveva detto l’angelo e prese con sé la sua sposa. Maria lascia la casa del sì detto a Dio e va nella casa del sì detto al suo uomo… e ci va da donna innamorata. Povera di tutto, Dio non ha voluto che Maria fosse povera d’amore, sarebbe stata povera di Dio.

Perché ogni evento d’amore è sempre voluto… desiderato dal cielo. Dio si è fatto uomo, e più gli uomini cresceranno in umanità, più scopriranno che Gesù… il figlio di Dio… ha messo la sua tenda in ciascuno di noi.

Don Mario Russo

E' il parroco della Comunità del Sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli.

Potrebbero interessarti anche...