AVVENTO: sentieri nel cuore, segnati dai passi di Dio

cammino sentiero solo pensare da chi andremo
cammino sentiero solo pensare da chi andremo

(I domenica di Avvento – Mt 24, 37-44)

Siamo in Avvento… si riparte! Si riparte anche con un nuovo evangelista. Salutato Luca troviamo Matteo, il pubblicano divenuto discepolo! Partiamo con lui, per vivere queste quattro settimane che ci preparano al Natale. Un tempo che ci viene dato per ritagliarci uno spazio tutto per noi… un mese per preparare una culla per Dio, fosse anche una inospitale stalla.

Avvento: tempo di strade… di sentieri da percorrere, un termine latino che significa avvicinarsi, camminare verso! L’uomo d’avvento è quello che (dice il salmo) ha sentieri nel cuore, segnati dai passi di Dio. L’avvento è tempo di attenzione. Il Vangelo ricorda i giorni di Noè, quando: “nei giorni che precedettero il diluvio gli uomini mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito e non si accorsero di nulla”. Cose normali della vita quotidiana, con il rischio però che la routine non faccia più avvertire ciò che sta per accadere: e non si accorsero di nulla. Loro, del diluvio; noi, dell’opportunità che è il Vangelo. Li… in ogni pagina Gesù ripete: non vivere senza mistero!

Ti prego: sotto il familiare scopri il mistero… sotto il quotidiano incontra Dio! I giorni di Noè sono i giorni della superficialità: “È ormai tempo di svegliarvi dal sonno” ci ammonisce Paolo… svegliarci, per accorgerci… è il tempo dell’attesa… del desiderio che il Signore venga perché si attende colui che si ama… è il tempo dell’Amore atteso, desiderato. Ma… l’uomo di oggi desidera Dio? Noi desideriamo Dio? I cristiani di oggi attendono Dio?

È Isaia (I lettura) che ci presenta questo tempo come un cammino… cammino, che è mettersi in ascolto e accogliere la parola… chiamati a camminare “nella luce del Signore”, a lasciarsi illuminare da quella luce, per essere città posta sopra il monte, che richiama… attira le genti. Camminare nella luce che significa vedere il bene e viverlo ed essere luce di testimonianza. Detto questo, chiediamoci: che fare? Da dove partire o ripartire? Innanzitutto ripartiamo dall’invito di Paolo… svegliarsi! Ecco il punto: da quanto tempo dormiamo nella nostra fede? Da quanto dormi? Da quanto il vangelo non incide sul serio nella tua vita di tutti i giorni? Con i tuoi affari, i tuoi affetti, il tuo tempo, le tue relazioni?

Vedete… o il vangelo ci sveglia dal torpore… ci fa alzare in piedi… ci ridona la speranza e la voglia di costruire il regno di Dio… o veramente è meglio ammettere di voler dormire, lasciar perdere con la fede e il cristianesimo e tutto il resto! Dio si fa vicino a noi… vuole farsi nostro compagno di viaggio. E viene quando meno ce lo aspettiamo, negli eventi più insoliti, tramite le parole meno opportune, grazie a una persona che non avresti mai detto… Dio continua a bussare alla nostra porta.

Non potremmo dare un segnale per far vedere che siamo vivi? Che non vogliamo che queste settimane di Avvento passino belle belle… arrivi il Natale e noi si rimanga fermi? Inizia l’avvento: viene Dio. È già venuto, e tutti lo sappiamo… ma il problema è che noi ci siamo addormentati! Coraggio… diciamoci: “questa volta voglio farmi trovare pronto! Sì, sono stufo che la mia preghiera si trascini come un moribondo, che la mia fede sia insipida… tiepida… imbellettata e la mia carità in letargo da una vita!!!”. In avvento Gesù viene e riprova a buttarmi giù dal letto per farmi vivere!!! E allora: Vieni Signore Gesù, ridesta il nostro torpore… stana le nostre pigrizie comunitarie, soffia nelle nostre liturgie addormentate, illumina i nostri volti tristi.

Si riparte! Se sei un cercatore di Dio o sei abitato dalla tiepidezza e dal dolore… o sei inguaribile dormiglione, da oggi hai una possibilità nuova: il Signore viene ancora, per te.

Questa è la notizia buona dell’Avvento: lui non si è ancora stancato di te…

Don Mario Russo

E' il parroco della Comunità del Sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli.

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