BASTA POCO PER BRILLARE!
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(Festa della presentazione del Signore – Candelora – Lc 2, 22-40)
Anticamente, in questa giornata, venivano benedette le candele che avrebbero illuminato le chiese durante tutto l’anno. È lui la luce dei cuori che illumina le nostre tenebre, e l’accensione dei ceri indicava il desiderio dei credenti di brillare davanti a Dio e agli uomini, con la stessa luce di Cristo “luce del mondo”.
Il vangelo di questa domenica ci parla di una attesa… quella del vecchio Simeone. Simeone è il simbolo della fedeltà del popolo di Israele che aspetta con fiducia la venuta del Messia. Luca ci lascia intuire la sua stanchezza interiore, che è la stanchezza di tanti.
Simeone è il simbolo dell’ansia profonda di ogni uomo, perché la vita è desiderio insoddisfatto, la vita è cammino, la vita è attesa. Attesa di luce, di salvezza, di un qualche senso che sbrogli la matassa delle nostre inquietudini e dei nostri “perché”. La preghiera intensa di Simeone che finalmente vede l’atteso è bellissima: ora è sazio, soddisfatto, ora ha capito, ora può andare, ora tutto torna. Sono sufficienti tre minuti per dare senso e luce a tutta una vita di sofferenze, tre minuti per dare luce ad una vita di attesa.
L’importante è avere un cuore spalancato, capace, non rinchiuso dal dolore e dalla rabbia, non asfaltato, non superficiale. Aspetta Simeone… svuotato, forse rassegnato, ma non demorde. La sua veneranda età non lo ferma nell’attesa di poter vedere con i suoi occhi la salvezza preparata da Dio… luce per illuminare le genti! E così sarà lui l’unico ad accorgersi di ciò che accade, l’unico, tra la gente che affolla il tempio, che vede dietro quella coppia di spaesati paesani il mistero di un Dio che si allea con gli uomini e li salva. E tutto diventa luce.
Dio è luce e in lui non ci sono tenebre e il nostro buio interiore è squarciato dalla tenerezza di Dio proprio quando meno ce lo aspettiamo. A volte basta poco, un attimo fuggente, per illuminare la propria vita. Così Simeone, stanco e vecchio, tenendo in braccio quel bambino si accorge della misteriosa presenza di Dio.
Pochi istanti hanno dato senso a tutta una vita di attesa. In questa festa della luce, che il Signore doni a ciascuno di noi, specialmente a chi è affaticato e sconfortato, di stare desto, di non accasciarsi, di non arrendersi, per vedere finalmente, nella propria vita, la traccia del passaggio di Dio. Che il Signore accordi a ciascuno di noi pochi istanti di consapevolezza che ci illuminino la vita!