DIO NON SI MERITA… SI OSPITA!

(VI domenica di Pasqua – Gv 14, 23-29)
Continua il racconto dell’ultima cena dell’apostolo Giovanni… e ancora il maestro ci parla del comandamento nuovo dell’Amore: “Se uno mi ama osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà e verremo a lui e dimoreremo in lui”.
Noi siamo la dimora di Dio… in me ha preso casa il mistero trinitario! Nell’A.T. la dimora di Dio nella vita degli uomini era la tenda… poi il Tempio e la stessa Gerusalemme. Chi voleva incontrare il Signore doveva recarsi in questi luoghi.
Con Gesù il tempio diventa lui stesso. Oggi il luogo della presenza di Dio è il cuore di chi ascolta e mette in pratica il Vangelo. Per incontrare Dio non abbiamo bisogno né di miracoli, né di visioni straordinarie e neppur di rivelazioni nuove. Il Vangelo ci basta! Gesù è consapevole che, con la sua morte, i discepoli non lo vedranno più, non potranno più udirne la voce e toccarne le mani… ma ci sarà un segreto: essi non dovranno più guardare fuori, ma dentro se stessi.
“Prenderemo dimora presso di lui”. Dio vive nel mio cuore. Diceva San Gregorio Magno: “Pensate che festa fratelli. Fratelli carissimi, avere in casa Dio!”. E la beata Elisabetta della Trinità amava ripetere: “Il Cielo è Dio e Dio abita nella mia anima”.
Qualcuno potrebbe però dire: “bello tutto questo… ma difficile da capire… da realizzare!”. Ma dopo questa domenica… noi continueremo a dirci che “siamo la casa di Dio”. È vero… forse non troverà mai una vera dimora ma solo un povero riparo… ma una cosa sola Lui ci domanda: ospitalità ed accoglienza. Dio non si merita, si ospita. È lui che fa germogliare quella parola del vangelo accolta con docilità e disponibilità.
Ed anche qui… diciamo magari che è difficile! D’accordo: può essere mille volte difficile… ma è possibile… è bello… è importante! Tanta gente accoglie ogni giorno la sua parola… magari sarà capitato anche a noi di ascoltarla… meditarla… e calarla nella nostra vita, ricevendo in cambio una pace… una serenità del cuore.
Come è bello vedere persone che vincono l’egoismo e si aprono all’amore fraterno, all’altro. Pensiamo a quale rivoluzione potrebbe portare la Parola, se accolta in una famiglia, in una comunità. Si vivrebbe di perdono, di accoglienza, di disponibilità al servizio, di fedeltà coniugale. Cosa sarebbe se la Parola incidesse sul serio nei miei rapporti lavorativi o di amicizia… si vivrebbe di onestà e sincerità! La strada per costruire una nuova civiltà fondata sull’amore… è tracciata dal vangelo vissuto nella quotidianità.
Strada in salita… vero! Ma Dio è con noi! Non dobbiamo scoraggiarci quando facciamo fatica ad osservare gli insegnamenti di Gesù; un po’ alla volta ci riusciremo! “Quando cadiamo – dice Papa Francesco- Lui (Dio) è li pronto a risollevarci… a rimetterci in piedi come una mamma fa col suo piccolino!” Per Dio non sono i risultati che contano… ma la volontà di ricominciare ogni giorno… ripartendo sempre dall’amore per lui e per il prossimo… ogni prossimo!
E l’amore… allontana le dispute, le contese, le guerre! Questa è “la pace che il Signore ci dà… non quella che il mondo ci propone!”. Ma questo cammino… sempre richiede accoglienza. La pace non si costruisce a tavolino… la Pace è un dono da accogliere e far fruttificare.
La Pace si accoglie da Dio come dono… e la si offre con gratuità… come dono!In questo… sarà lo Spirito promesso, a fare in noi il resto! Lo Spirito Santo (Ospite dolce dell’anima) non è dentro di noi per dormire! Non è dentro di noi per riposarsi, ma per trasformarci! È la stupenda avventura che noi stiamo leggendo negli Atti degli Apostoli in questo tempo di Pasqua. Abbiamo ascoltato (I lettura) la sintesi di un grande incontro che è avvenuto a Gerusalemme.
Alcuni Giudei sostengono che per la salvezza bisogna farsi circoncidere, secondo la tradizione di Mosè. Paolo e Barnaba non ci stanno… è l’inizio di una grande discussione che terminerà a Gerusalemme insieme a Pietro e agli apostoli. Il fatto è che Paolo e Barnaba hanno un centro nella loro casa, tutto il resto viene dopo! Quel centro è Gesù! È una pagina fantastica questa: perché i cristiani si confrontano ed anche animatamente!
E questo accade solo perché si sono lasciati abitare dallo Spirito Santo del Risorto! Chiediamoci: che cosa ci è successo? Cosa è successo alla nostra chiesa? Cosa è successo a me? Cosa è successo alle nostre comunità se così spesso sono animate da gelosie, da rancori, da maldicenze, da parole e gesti che non ricordano affatto Gesù? Non sarà mica che lo Spirito lo abbiamo chiuso nello sgabuzzino della nostra casa?
Ma che cosa aspettiamo allora? Lo vogliamo lasciare chiuso questo Spirito? Vogliamo ucciderlo di noia questo nostro cristianesimo? Trasformiamo in vita concreta, testimonianza luminosa di fede e adesione a Cristo le nostre giornate! Facciamo abitare i nostri gesti e le nostre parole da quello Spirito! Tutto il resto viene dopo… tutto il resto non viene dallo Spirito!