È COMPIUTO!

gesù 8
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Venerdì santo 2019

Ecco il giorno in cui… “Tutto è compiuto!”. Le nostre chiese sono spoglie… il nostro Dio è appeso al legno della croce.

Oggi è il giorno del silenzio… silenzio e ascolto di un dramma! Oggi la Chiesa grida per tre volte quell’ “Ecco”. Ed è un monito per tutti! “Ecco il legno della Croce”. La Croce … il punto in cui Dio si fà prossimo… vicino.

Dalla Croce in poi non possiamo più domandarci di fronte al dolore: dove è Dio? Oggi la liturgia ci ricorda che Dio è qui… in ogni crocifisso! Ecco l’uomo… afferma Pilato… e in queste parole, si fa lui stesso profezia!

Eccoci ai piedi della croce. C’è silenzio nelle nostre chiese… il nostro Dio è appeso al legno dei condannati. Eccoci qui per scrutare il silenzio di una risposta che da soli non riusciamo a dare: al perché del dolore, della morte, della sofferenza innocente. Dio prende posto su questo legno… e sul legno di ogni croce.

Qui gli occhi stanchi perché pieni di guerre, violenze, ingiustizie… finalmente vedono dov’è Dio di fronte a tanto dolore dell’umanità: è crocifisso fino alla fine della storia.“Guarderanno a colui che hanno trafitto” (V 19, 37)… è un invito per me e per voi: “volgiamo lo sguardo a coloro che sono stati trafitti e continuano a rimanere appesi alla croce”.

Volgiamo lo sguardo ai mari e alle strade percorse da famiglie in fuga; volgiamo lo sguardo ai gommoni di esuli, alle zattere di disperati, alle colonne umane di crocifissi rifiutati e offesi. Volgiamo lo sguardo alle stanze degli ospedali, alle carceri, alle case di riposo dove anziani più che riposare spesso… troppo spesso… vivono nell’offesa atroce della loro dignità proprio nel volgere al termine della loro esistenza.

Volgiamo lo sguardo alle nostre terre… al nostro territorio bello e offeso… sporcato, violentato e incendiato! Volgiamo lo sguardo alle strade delle nostre città e della nostra provincia piene di sballo, di “movida”, di notti bianche… ma anche di motorini con le ruote all’aria, di auto ridotte ad intrecci di lamiere, di parabrezza sfondati e di corpi, molte volte pure innocenti, pietosamente coperti da lenzuoli bianchi.

Volgiamo lo sguardo stasera… Sì, perché il rischio è che su tutte queste croci si fa presto a stendere un pietoso velo. Su queste croci… Dio non tace! Questa sera, tornando a casa, interroghiamo la nostra coscienza… e proviamo almeno stasera a sentirci colpevoli di tutte quelle sentenze e crocifissioni che quotidianamente formuliamo verso gli altri, dimenticando quel mandato di amore che Gesù ci ha consegnato compiendo quell’umile gesto della lavanda dei piedi.

Ecco il legno della Croce! Concludo: Il vangelo di Giovanni chiama sempre in causa dei testimoni, cita le persone per quello che sono: in questa storia di violenza che stasera abbiamo ascoltato, alcune luci brillano… ad esempio quella della piccola comunità (alcune donne e il discepolo prediletto) … persone che parlano il linguaggio della tenerezza e dell’amore, piccola comunità che insegna a vivere la prossimità con il morente (E. Bianchi).

Il vangelo ci dice che in questa piccola comunità Maria è chiamata a partorire un’altra volta, a dare alla luce un altro figlio: Donna, ecco il tuo figlio… un altro parto, anche questo doloroso, di un dolore diverso, non fisico…

In questo parto, per noi, una luce che ci dice che dalla Croce… dalle Croci nasce qualcosa; come a Maria e a Giovanni credo che a tanti vengano dette quelle parole: Ecco il tuo Figlio, ecco la tua madre… Prima del dono dello Spirito, Gesù ci fa un altro regalo bellissimo, che si chiama maternità e figliolanza… come a dire che se come Chiesa non sappiamo essere madre (accoglienza, tenerezza, custodia, capacità di provare il dolore, coinvolgimento), e come cristiani non sappiamo essere figli (ovvero accogliere e obbedire la parola pronunciata dal Figlio Crocifisso): la Croce resterà solo un oggetto da bandire al collo senza piantarlo nel cuore! Rimane un simbolo esterno, qualcosa da brandire in nome di una presunta appartenenza, una scusa per chiedere garanzie e privilegi.

 

Don Mario Russo

E' il parroco della Comunità del Sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli.

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