“Il profumo dei tuoi sogni…”

siate pellegrini sogno
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III DOMENICA T.O. – Mt 4,12-23

La vita e’ tutto un sogno! A chi non capita la sera, abbandonandosi al proprio letto… di volare incontro agli avvenimenti belli o brutti del suo vissuto?

E magari provi a ricercar le stelle di una notte d’inverno… e a scovare tra esse le tappe luminose del tuo cammino… il tuo si per una vita consacrata nel matrimonio o nel sacerdozio… a ricordare e ripensare quegli attimi di emozioni, di fiati sospesi, di cuori impazziti… e dire grazie… grazie Signore per questi sentieri… grazie perché in essi ho trovato gli indizi della tua presenza!

Per noi credenti, la parola e’ il luogo del sogno che si fa realtà… perche’ lì scoviamo che alla fine il caso non esiste e che tutto si inserisce in un disegno mirabile e imperscrutabile di Dio! Solo i sogni sono in grado di farci muovere (ricordate il buon Giuseppe?) con l’aiuto di qualche buona stella (ricordate i magi?).

Da che cosa ci faremo muovere noi? Rimarremo ancora affossati nelle nostre comode poltrone di un cristianesimo tutto pantofole e tivu’? La Parola viene a scuoterci… sempre! E’ inutile accampare scuse! Dopo il racconto dell’infanzia inizia il vero ministero di Gesu’. Dove? Ai confini! Eh sì, perche’ Gesu’ va matto per i confini. I

mpazzisce per le frontiere. Questi nomi strani come Zabulon e Neftali, oltre il Giordano, Galilea delle genti, che abbiamo ascoltato nella pagina evangelica testimoniano un aspetto chiaro del ministero di Gesu’: da subito inizia la sua missione da posti scomodi, per nulla amati dalla gente per bene (veramente gia’ il Natale ci aveva insegnato due cosette a riguardo), una regione talmente disprezzata da essere considerata ai confini del mondo civile. Gesu’ inizia da lì! Ma in questo posto abitato dalle tenebre e’ giunta una grande luce. Non ci e’ mai capitato di pensare che il posto in cui stiamo vivendo sia veramente un buco, un postaccio, ai confini del mondo civile? Non ci siamo mai sentiti nel buio, avvolto dalle tenebre, incapace di vedere la luce? Ebbene la luce viene proprio li, non temere! La’ dove il mondo sembrerebbe solamente avvolto dalla notte, proprio lì viene il Dio della luce.

Lasciamoci rischiarare la vita, lasciamoci rivestire di luce! E’ così Gesu’: inaspettatamente se ne va ad abitare a Cafarnao. Ma dico? C’e’ Gerusalemme… poteva prendersi li una abitazione, vista tempio. Qualcosa di comodo e moderno insieme. Chi la conosce Cafarnao? Magari non sta neanche sulle cartine. Al di la’ delle battute Cafarnao non e’ mai nominata nell’Antico Testamento, come pure Nazareth. Curioso, vero? Lontano dai posti conosciuti, fuori dal giro degli eletti, comincia il cammino di quest’uomo.

L’avventura inizia da una spiaggia. Barche e pescatori. Reti, ami, lenze, galleggianti. Mani callose e volti bruciati dal sole d’oriente. Di rotoli della Scrittura non se ne vedono in giro. Di farisei, scribi, sacerdoti, nemmeno l’ombra. Gente di mare, questa si’. Anche se siamo sul Lago di Tiberiade. Piedi che camminano, ininterrottamente, per sempre. E uno sguardo che colpisce. Lo sa bene Matteo, pure lui folgorato poco lontano dal porto, seduto al banco delle imposte. Ora gli interessa raccontarci la storia di altri. Anni dopo se ne andava in giro domandando a Simone e Andrea, a Giacomo e Giovanni: “Quando e’ stato il primo vostro incontro?

Dove l’avete incontrato? Quali le prime parole?” Me lo immagino Pietro, irruente come sempre. Se lo ricordavano eccome quel giorno. Come dimenticarlo? “Sì, mi sembra ieri. Era un giorno come tanti altri, un altro giorno di pesca… fu lui a trovarci, lui a dirci le prime parole, lui a sussurrarci il sogno folle di lasciare stare i pesci e pescare uomini! Fu allora che imparammo a sognare di giorno. E non abbiamo smesso piu’. Cosa ci spinse a rispondere subito? Perche’ lasciamo tutto? Quale motivo ci mosse? Non e’ facile dirlo. Eravamo gente pratica noi, lontana dal seguire le mode dell’ultimo Rabbino arrivato al paese. Eppure nella vita intuisci in certi momenti dov’e’ la verita’. Intuisci di non aver piu’ voglia di tirare a campare perche’ ti senti dentro un desiderio di felicita’ che ha il profumo dei tuoi sogni. Perche’ senti che intorno a te c’e’ un mondo che ti deruba di tutto!

Degli amici e delle parole, dei dialoghi e dei silenzi, del cielo e della terra, dei tramonti e delle aurore, degli amori e delle passioni, del gioco e del tuo tempo… dei tuoi sogni! E della tua liberta’! Ci fu della follia in quell’improvviso rispondere. Certo, ci fu una beata follia! Solo adesso cominciamo a comprendere che in quel momento… inizi0’ per noi la vita. Iniziammo a vivere!!! E non ci importava di lasciare qualcosa perche’ trovavamo il nostro tutto. Lì davanti a noi si presentava il volto nuovo del nostro vivere!”. Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni sono un fiume in piena quando li si comincia ad interrogare. Ma questa è solo l’inizio, un anno di racconti davanti a noi! E che c’entriamo noi in tutto questo? Che c’entra con la mia vita? Passa Gesu’.

Passa mentre butti le reti… o mentre le ripari… e ti chiama. Passa Gesu’… nella tua vita sconquassata o da favola… e ti chiama. Passa Gesu’… in luoghi impensabili, sconosciuti, imprevedibili… e ti chiama. Passa Gesu’… Continueremo a girarci dall’altra parte? A lamentarci della nostra vita? Di questo mondo e della società? Dei politici e della chiesa? Lo so, un Dio che chiama e’ scomodo.

Perché ci domanda di prendere posizione, di deciderci, di lasciare qualcosa… Siamo liberi… si puo’ anche continuare con l’indifferenza, girandosi dall’altra parte, uscendo dalla chiesa come sempre… e riprendere a fare esattamente cio’ che si e’ vissuto finora.

La nostra vita di credenti o e’ un “si” a Dio o non e’ vita! Vivremo l’audacia della risposta? Il coraggio di lasciare le reti per trovare la felicitàa’ Inizieremo  a VIVERE? Pensiamoci!

 

Don Mario Russo

E' il parroco della Comunità del Sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli.

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