IL SOGNO DEL SEMINATORE

(XV dom.t.o. – Mt 13,1-23)
“Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare.
Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia”. Mi sembra di vederla la scena… quel mare che ho visto tante volte… le barche, la gente sulla spiaggia… e Lui che parla!
È una folla anonima quel giorno ad ascoltarlo. Persone di ogni genere… ognuno con la sua storia e il suo momento, la sua vita e i suoi tormenti. Parla in parabole ci dice Matteo… un linguaggio che contiene molto più di quel che dice. Un racconto breve ma che accende: lo leggi e attiva idee, evoca immagini, suscita emozioni, fa vibrare il cuore. Cammina Gesù nella sua terra di Palestina… cammina e osserva, coglie… e sembra farci capire di amare i campi di grano, le distese di spighe, i vigneti.
Oggi osserva un seminatore e nel suo gesto intuisce qualcosa di Dio. “Il seminatore uscì a seminare”: il seminatore, non un seminatore; il Seminatore per eccellenza, Colui che con il seminare si identifica, perché non fa altro che questo! Seminatore allora, è uno dei nomi di Dio… forse il più bello. Vediamolo insieme questo seminatore: un uomo con una sacca al collo che percorre un campo, con un gesto largo della mano, sapiente e solenne.
Ma il quadro va bene solo fin qui. Il seminatore della parabola è diverso, esageratamente generoso… eccessivo, illogico: lancia manciate di seme anche sulla strada, sui sassi e fra i rovi. È uno che spera anche nei sassi, nelle spine… nella terra bassa. Un sognatore che vede vita e futuro ovunque. Il gesto ampio del seminatore che getta il seme in abbondanza, senza timore di spreco, senza preoccupazione di dove il seme va a finire, è l’immagine della abbondanza di Dio, della sua generosità e misericordia che giunge fino agli estremi confini del campo… per andare oltre.
Quella folla così eterogenea avrà intuito il senso di quelle parole pronunciate dal Maestro… quel seme stava cadendo proprio nelle pieghe della loro vita… della loro storia… del loro vissuto… si confronta con i loro limiti, il loro peccato, le loro infedeltà… i loro facili entusiasmi! Una pioggia continua di semi di Dio cade tutti i giorni sopra di noi. Semi di Vangelo riempiono l’aria… si staccano dalle pagine della Scrittura, dalle parole degli uomini, dalle loro azioni, da ogni incontro.
Ma per quanto il seme sia buono, se non trova acqua, luce e protezione, la giovane vita che ne nasce morirà presto. Il Seminatore getta il seme, ma è il terreno che lo farà crescere. Allora io voglio farmi terra buona, terra accogliente per il piccolo seme.
Tutti siamo zolla di terra… ma tutti siamo anche “seminatore che cammina nel mondo gettando semi”. Ogni parola, ogni gesto che si stacca da me, se ne va per il mondo e produrrà qualcosa. Che cosa vorrei produrre? Tristezza o germogli di sorrisi? Paura, scoraggiamento o forza di vivere?