NEL CUORE DELLA NOSTRA NOTTE… UNA LUCE

nativita II
nativita II

(II domenica dopo Natale – Gv 1,1-18)

Siamo ancora qui a meditare il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio.

Lo facciamo ancora una volta col prologo di San Giovanni… una delle pagine più belle del Vangelo, o forse di tutta la scrittura! Unico e incomparabile, quest’inno ci offre la possibilità di rifare o fare per la prima volta l’esperienza più vera del mistero natalizio.

Il prologo di San Giovanni nasconde una profondità che non finiremo mai di scoprire. Sono righe che ti portano dritto al grande mistero di Dio. È come salire in montagna… in vetta, e guardare l’infinito.

Ti sembra di vedere tutto eppure qualcosa sfugge ai tuoi occhi. “La Luce risplende nelle tenebre”, è il grande annuncio. Il nostro buio si è illuminato… il fuoco è di nuovo acceso. La vita ricomincia a scorrere e nessuna tenebra potrà più offuscare la luce. Egli venendo nel mondo “fra la sua gente”, ci dà il potere di diventare figli di Dio. “Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo… ma i suoi non l’hanno accolto”.

Quando il mondo non si accorge di Dio allora si fa buio. Era buio ed è buio ancora adesso per coloro che non lo riconoscono, non lo accolgono e non sono più capaci di lodare e ringraziare il Dio della vita; e le luci di mille lampadine colorate, l’oro e l’argento delle decorazioni natalizie, le note dei canti corali, non riescono a vincere il buio dell’anima se il Dio-con-noi rimane fuori…! Gesù è la luce!

È l’unica luce capace di dissipare le tenebre del peccato, della solitudine e della morte. Nel cuore della notte, a Betlemme, i pastori videro una grande luce (Isaia), un cielo sfavillante di stelle e i cori degli angeli che cantavano: ma erano solo loro che riuscivano a cogliere quella melodia celeste; gli altri non hanno visto né sentito niente: per loro quella notte… fu una notte come tutte le altre.

I pastori hanno preso in fretta le loro cose e sono corsi verso la grotta, guidati da quella luce speciale. Già avevano accolto nel loro cuore l’annuncio di pace… già sapevano di trovare qualcuno per il quale valeva la pena lasciare tutto! E hanno trovato un bambino in apparenza non diverso dagli altri, ma dal quale si sono sentiti subito abbracciati e riscaldati. E così, immersi nella semplicità di un mistero… sono rimasti a contemplare, stupiti, quel piccolo avvolto in fasce che per culla aveva solo una mangiatoia.

“La luce risplende nelle tenebre!”… e questo dice a me e a voi che non c’è peccato, né confusione, ne dolore, ne lacrima che possa prevalere sulla presenza di Gesù, luce della nostra vita. Concludo con il versetto 18 del prologo, con il quale Giovanni termina questo stupendo capitolo iniziale del suo scritto: “Dio nessuno lo ha mai visto, proprio il Figlio unigenito che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato”.

Il desiderio di ogni uomo è incontrare, vedere Dio. È stato il desiderio dei Patriarchi e dei Profeti… il desiderio di Simeone ed Anna… il desiderio dei veri cercatori di Dio: Vedere il volto di Dio! Mettiamoci sulla scia di quanti ci hanno preceduto in questa ricerca… e lo vedremo anche noi! “Signore mostraci il Padre e ci basta”… chiese Filippo al maestro.

E Gesù rispose: “Filippo chi vede me vede il Padre”. Il Signore ci faccia grazia di poterlo incontrare… incarnato nel volto di chi attende di incrociare i nostri occhi… e ci basta!

 

 

 

Don Mario Russo

E' il parroco della Comunità del Sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli.

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