“NESSUNO ERA MAI SALITO SU QUEL SOMARO!”
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(Domenica delle Palme)
Entra su un puledro, ci racconta Luca… sceglie un ingresso poco trionfale, per annunciare fin da subito che il riscatto di ogni uomo, passa attraverso la strada del amore e del perdono… del silenzio e dell’accoglienza!
Entra Gesù, accolto dalla folla con un grido di pace… viene acclamato il messia… ed è giusto che sia così, come lui stesso dirà ai farisei infastiditi da tanto entusiasmo: “Vi dico che se questi taceranno, grideranno le pietre”.
E non aveva torto Gesù… le pietre infatti grideranno! Farà sentire il suo rumore una per tutte, il grande masso del sepolcro rotolato via quel primo giorno dopo il sabato. Si apre con questa domenica la grande settimana… la settimana Santa! Saziamoci di questi giorni… sbarriamo ogni altro impegno… entraiamo nelle celebrazioni… nei segni… nei riti… Il vangelo che abbiamo ascoltato è molto lungo… e a raccontarci dei fatti, quest’anno è l’evangelista Luca.
Tutti hanno raccontato di quegli ultimi avvenimenti… tutti concordano su come sono andate le cose, ma ciascuno ha al suo interno un particolare, un dettaglio, che è solo suo. Luca ad esempio… sottolinea che sul somaro dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme, non c’era mai salito nessuno! Capite? Nessuno! E d’altra parte si capisce il perché! Perché tutto sommato chi lo vuole un cristianesimo fatto di solo servizio? Ebbene Gesù dice: “quel somaro… slegatelo!”.
Sleghiamo il nostro cristianesimo da qualsiasi potere… sleghiamo il nostro cristianesimo da qualsiasi prestigio che non sia il servizio… sleghiamolo dalle parole vuote, dai riti senza vita, dalla carità da palcoscenico… sleghiamolo da quelle strutture che hanno ingabbiato Dio! Quando capiremo che servizio è la parola d’ordine della nostra fede? Siamo invitati a farci somari… portare i pesi degli altri! Questo Cristo fa a Gerusalemme… questo fa quando entra glorioso nella tua vita… fa il somaro.
Porta su di se il peso della tua vita ma invita anche me prete, invita noi chiesa, invita tutti i credenti a liberare il nostro cristianesimo e farlo ritornare sempre, ogni giorno, un atto di servizio… di amore puro… trasparente. Concludo… e come ogni anno non posso non farmi inquietare da questa folla che grida… che grida Osanna e poi… pochi giorni… e di nuovo a gridare… ma stavolta: “crocifiggilo!”… come cambia in fretta il cuore dell’uomo! Sono certo che lì fra la folla ci sarà stato anche qualcuno di quelli che domenica scorsa abbiamo incontrato con la pietra in mano. Gente che cambia, questo siamo! Il giorno prima abbiamo bisogno di Lui… “Gesù ti amo”… e poi lo lasciamo solo… lo lasciamo morire sotto il peso dei nostri cambiamenti facili e repentini!
Vi invito ad entrare in questa settimana facendo riecheggiare nel vostro cuore un versetto che abbiamo ascoltato nella prima lettura: “Il Signore mi ha aperto l’orecchio e non mi sono tirato indietro… non mi sono sottratto al flagellatore”. Non tiriamoci indietro in questi giorni! Sono così importanti, così belli, così intensi! Non giochiamo al risparmio!
Entriamo in questa settimana santa… perché l’entrarci ci porterà alla Pasqua. Entriamo con la nostra vita, con i nostri dubbi, con le nostre difficoltà… perché la fede cammina sempre a braccetto con i nostri dubbi, le nostre paure, le nostre inquietudini.
Dio conosce questo… sa! Non tiriamoci indietro! Gesù farà ogni cosa per noi… sono giorni di particolare grazia! Gesù entrerà per noi nel Getsemani… per noi salirà sulla croce… per noi dirà: “Padre perdonali!”. Non tiriamoci indietro… Entriamo in questa settimana per farci liberare, come Gesù ha fatto liberare quell’asinello.
Che liberi anche il nostro cristianesimo da qualsiasi catena. Vi auguro veramente una settimana Santa perché possiamo essere pronti a risorgere con lui nella notte in cui la luce ancora una volta squarcia le tenebre del nostro cuore.
Luca ce lo ricorda in quell’annotazione temporale: “Si fece buio su tutta la terra da mezzogiorno fino alle tre”. Una annotazione che ha il potere di riempirmi di speranza: perché dice che è fissato un limite alla tenebra, un argine al dolore: tre ore può infierire, ma non andrà oltre, poi il sole ritorna.
Così fu in quel giorno, così sarà anche nei giorni della nostra angoscia. Santa settimana a tutti!