NON È LONTANO GESÙ… DEVI SOLO CERCARLO”

braccia di dio spalancate
braccia di dio spalancate

(V dom. Quaresima – Gv 12,20-33)

“Vogliamo vedere Gesù…”. Alcuni greci lo chiedono ad Andrea e Filippo e Gesù si fa vedere. Perché chiedono di vedere Gesù? Forse perchè hanno sentito parlare di Lui, di qualche miracolo, di qualche suo gesto, di qualche sua parola forte. Vogliono vedere. Curiosità? Beh, se anche fosse, questa non è poi così male.
Mi chiedo: c’è gente oggi che vuol vedere Gesù? O si dà tutto per scontato? Nel senso che tutti lo conoscono già e quindi zero curiosità? Mi piacerebbe sapere che c’è qualcuno che vuol ancora vedere Gesù!
Qualcuno ha parlato loro del Nazareno e vogliono incontrarlo. Non c’è superficialità nella loro richiesta, solo sincero desiderio. Cercatori di Dio… vogliono vedere Gesù, come noi. Crediamo di conoscerlo da tempo e, invece, non lo abbiamo mai veramente incontrato.
Abbiamo la testa piena di parole e di idee su Dio e corriamo il rischio di passare l’intera vita a credere di credere. La fede è il desiderio di un incontro, di quell’incontro. Vogliamo vedere Gesù, anche noi, ma questo incontro avviene solo attraverso la mediazione, a volte povera e affaticata, di uomini come Filippo e Andrea. Sono i discepoli, ancora oggi, a farci incontrare il Signore, a indicarcelo.
E Oggi puoi vedere Gesù: dove? Negli occhi di un fratello bisognoso, di un amico che è indifferente ad ogni discorso su Gesù, di quella persona tanto tanto povera, nella Chiesa oggi perseguitata e tanto infangata da tanti, nella missione, e soprattutto nella preghiera. Non è lontano Gesù… devi solo cercarlo. Devi metterti in ascolto se lo vuoi vedere. Bisogna mettersi sotto la croce per vedere Gesù.
Egli ti attirerà a sé. Devi solo fare lo sforzo di rinunciare un pochino alle tue abitudini che ti stritolano e non ti fanno “vedere”… o ti fanno vedere tante cose, ma ti impediscono di vedere il Cielo. In tanti credono che Gesù sia assente, soprattutto quando capita qualcosa di male, di negativo, di inaspettato.
E invece è lì, presente, a piangere con te, a soffrire con te, a lasciarti libero per non costringerti nemmeno con un soffio a credergli. Dio è lì, accanto a te… ma non lo vedi. Perché tu pensi che vederlo sia qualcosa di fisico… e invece Gesù ci ricorda che è beato chi crede senza aver visto.
La tentazione del vedere e del toccare è sempre in agguato, ti circonda e ti allontana dalla verità facendoti passare per verità solo ciò che vedi e senti. Ringrazio sempre Dio per i tanti giovani che si convertono ogni giorno… che ogni giorno si sforzano di “vedere Gesù”.
E magari si sforzano anche di far vedere Gesù con la loro vita che cambia di giorno in giorno. Il tema della XIX giornata mondiale della Gioventù del 2004, era proprio “vogliamo vedere Gesù”. San Giovanni Paolo II rivolgendosi ai giovani di allora disse: “ Per vedere Gesù, occorre innanzitutto lasciarsi guardare da lui! Cari giovani, lasciatevi guardare negli occhi da Gesù, perché cresca in voi il desiderio di vedere la Luce, di gustare lo splendore della Verità. Volete anche voi contemplare la bellezza di questo Volto? Non rispondete troppo in fretta. Innanzitutto, fate dentro di voi il silenzio.
Lasciate emergere dal profondo del cuore questo ardente desiderio di vedere Dio, un desiderio talvolta soffocato dai rumori del mondo e dalle seduzioni dei piaceri. Lasciate emergere questo desiderio e farete l’esperienza meravigliosa dell’incontro con Gesù. Solo l’incontro con Gesù potrà dare senso pieno alla vostra vita: “Ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”, ha scritto sant’Agostino (Confessioni, I, 1).
Ecco il cammino dell’incontro con Gesù. Siate gli amici entusiasti di Gesù che presentano il Signore a quanti desiderano vederlo, soprattutto a quanti sono da lui più lontani. Filippo e Andrea hanno condotto quei “greci” a Gesù: Dio si serve dell’amicizia umana per condurre i cuori alla sorgente della divina carità. Sentitevi responsabili dell’evangelizzazione dei vostri amici e di tutti i vostri coetanei”. Concludo… I santi lo hanno capito e ce lo insegnano.
E penso ai genitori di santa Teresina di Lisieux. Orologiaio lui, proprietaria di un negozio di merletti lei, si conobbero nel 1858, dopo un tentativo da parte di entrambi di entrare in monastero. Dal loro solido matrimonio nacquero nove figli, di cui quattro morirono in tenera età. Impostarono la loro vita familiare sulla preghiera comune, non mancando mai ogni giorno di partecipare ad una Messa o ad una adorazione notturna.
Santa Teresa disse infatti: “Il Signore mi ha dato due genitori più degni del cielo che della terra”. Di loro si ricordano testimonianze straordinarie… una in particolare è degna di essere ricordata in questa liturgia: Il papà di Teresina, Lodovico, non disdegnava all’occorrenza di invitare a pranzo i poveri che incontrava per strada.
Un giorno, non permise ad uno di questi ospiti di congedarsi da casa sua prima che questi non gli avesse impartito la benedizione. “Vogliamo vedere Gesù”… capite? Lodovico quel giorno lo aveva visto per strada!

 

 

Don Mario Russo

E' il parroco della Comunità del Sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli.

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