“NOTTE DA NON DORMIRE”
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(Giovedì Santo 2021)
Non è una notte qualsiasi, quella di Gerusalemme.
Fuori da quella stanza al piano superiore, oltre il recinto del giardino degli ulivi, ci sono orecchi attenti per ascoltare e accusare… ci sono sguardi che spiano per fraintendere… ci sono piedi agili per correre e tuttavia frenati dal maestro per essere serviti.
È la notte che disconosce la Verità e distrugge l’amicizia… è notte di sangue… è notte d’inganno e di complotto. È Giuda, uno dei Dodici, fratello nostro… ideatore o solo strumento del tradimento. Il suo cuore rimane per noi un mistero inaccessibile e su cui non possiamo sentenziare. Pietro, anche lui non trova il coraggio di essere discepolo. E a quel fuoco acceso dai servi dice di non conoscere il suo Maestro.
Forse è vero: non lo riconosce più. Anche lui si sente tradito o forse terribilmente impaurito. E quella gente che lo aveva osannato pochi giorni prima ora è pronta a venderlo divenendo branco feroce, folla che azzanna, uomini senza memoria. E Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese il Pane, lo spezzò, lo diede ai suoi e lega qui la sua presenza … Nell’abisso del male è amore che si spezza e si consegna per sempre!
Prese il vino del calice, lo diede ai suoi e fa di questo il suo sangue che riconcilia. Mentre l’uomo barcolla nelle tenebre, ama assecondare il peccato, lo sbaglio, la morte lui si fa perdono offerto in modo incondizionato, si fa abbraccio che segna il passo della nuova Alleanza in cui ti riscopri figlio amato. Questa è la rivelazione di Dio. Non c’è nulla di più da aggiungere. Il nostro non è il Dio del giudizio tremendo e implacabile… non il Dio feroce che dispensa una giustizia troppo umana.
È il Dio arreso … che si fa servo… che si offre e non chiede nulla. È il Dio che a braccia spalancate ama ed è persuaso che solo l’amore attrae, avvince, cambia l’uomo! E noi Chiesa questa sera riascoltiamo queste parole che scavalcano nel rito, l’abisso del tempo e fanno presente qui e ora il Signore Gesù. Non possiamo farne a meno… sono il segno e il sigillo che Lui è con noi sempre… in ogni sera della nostra vita… nelle notti del nostro cuore!
Questa è la notte anche dei nostri tradimenti. Ammettiamo questa sera che abbiamo tradito il Signore! Noi comunità troppo spesso a corto di speranza… che professiamo nella fede la Risurrezione e poi anneghiamo nel buio del quotidiano; che ci diciamo figli dello stesso Padre e siamo restii a salutarci a vicenda… alziamo muri impenetrabili fra gruppi e fra generazioni anche se facciamo la comunione tutte le domeniche!
Non siamo capaci di slanci di misericordia e carità… eppure consumiamo le panche delle nostre chiese! In questa notte… madre di tutte le notti… Gesù si spezza per noi… si consegna per noi… per ricordarci che noi valiamo la sua stessa vita.
E così possiamo ricominciare daccapo. Stasera tutto è azzerato… si ricomincia da qui! Siamo chiamati a ripartire dalla scuola dell’Eucaristia, a lasciarci definire da ciò che celebriamo. Cristo come cuore, centro di tutto.
Ripartire da qui, per essere anche noi per gli altri: pane spezzato… mani che servono! È così: l’Eucarestia al centro ci invita a spezzarci, a sprecare tutto di noi. Fare questo “in memoria sua” vuol dire esondare dai recinti sacri e vivere il quotidiano come piccoli che amano occupare l’ultimo posto nel servizio… e perdendosi danno sapore al mondo.
Accogliere e abbattere le barriere… farsi pane spezzato… vino versato… servo inutile per tornare un giorno al Padre consumati!