“Partire subito col piede giusto!”

mercoledi delle ceneri
mercoledi delle ceneri

Suggerimenti per vivere la Quaresima MERCOLEDI’ DELLE CENERI 2023

Questa sera, insieme, vogliamo iniziare un pellegrinaggio che avrà la durata di quaranta giorni e che ha come meta il Triduo Pasquale del Signore, cuore dell’Anno Liturgico. Abbiamo bisogno d’essere convertiti e di convertirci. Normalmente noi utilizziamo la “conversione” solo in senso attivo; invece abbiamo bisogno anche d’“essere convertiti”, cioe’ di ricevere la grazia della conversione. E’ necessario partire subito col piede giusto.

Con la celebrazione delle Ceneri, il Signore ci da’ la speranza della conversione: puoi cambiare, puoi convertirtiSì, ho fatto quello che ho fatto, il mio peccato io lo riconosco (sentiremo piu’ volte il Salmo 50 in questa celebrazione), ma adesso prendo le distanze, adesso lo getto lontano da me. Innanzitutto… avete mai pensato alla quaresima come un tempo di gioia? La gioia della penitenza, la gioia del digiuno, la gioia dell’ascolto della Parola e di una preghiera piu’ intensa. Troppo frequentemente uniamo al termine “Quaresima” l’aspetto della mestizia (anche nel linguaggio comune si dice: “me par quaresima cu sta faccia” – “Hai una faccia quaresimale!”), come se cominciassero tempi pesanti e dovessimo sottoporci a delle prove.

Invece la Quaresima coincide con la primavera! I fiori iniziano a fare ingresso nei nostri giardini, e daranno un po’ di regalita’ e un po’ d’oro anche a noi che siamo poveri, ricordandoci che andiamo verso il bel tempo, andiamo verso gli alberi fioriti, verso i pescheti, che ammantano di rosa interi appezzamenti. Andiamo incontro alla Pasqua! Anche se vivremo questa celebrazione in un’atmosfera di penombra (la penombra sta a realizzare quello che Gesu’ ci ha appena detto e cioe’ vivere nel segreto certi momenti), noi dobbiamo brillare di gioia, a partire da essa. E perche’? Perché il Signore ti offre una possibilità di cambiamento, non solo, ma la grazia perche’ questo possa accadere.

Molti di noi (non solo gli adulti, ma anche voi giovani) rischiamo d’essere rassegnati: ormai sono così, sono fatto così, non c’e’ niente da fare … A volte, anche in confessione i sacerdoti sentono dire: Padre, io faccio sempre gli stessi errori … Anche se tu mi dici che il Signore, che il perdono, che la conversione, che la novita’ …, io mi ripresentero’ tra una settimana con la stessa “lista della spesa” … Non e’ così! Attingiamo alla Parola, attingiamo alla grazia che e’ dentro questo tempo.

I Padri antichi chiamavano addirittura la Quaresima “sacramento”, come se costituisse un ulteriore Sacramento per aiutare le persone a camminare, a spiccare il volo, a liberarsi dai detriti, come una statua che voglia uscire dal blocco di marmo. Ma per questo, c’e’ bisogno di sforzo, c’e’ bisogno di uno scalpello, c’e’ bisogno dell’opera di un artista e, dunque, c’e’ bisogno anche di soffrire, perche’ se un blocco di marmo non vuole soffrire, non uscira’ mai la Pieta’ di Michelangelo, non uscira’ mai il Mose’, non uscira’ mai un’opera d’arte! Un’opera d’arte viene fuori da colpi di scalpello, che noi dobbiamo accettare, anzi, che questa sera scegliamo, facendo un programma di “palestra” (perche’ la Quaresima e’ una palestra) e ciascuno di noi, magari anche confrontandosi col proprio padre spirituale, puo’ anche mettere a punto quello che ha deciso per questa Quaresima 2023, fatta di gesti. Quali sono questi gesti?

  1. Innanzi tutto fare piu’ attenzione alla Parola di Dio.

Perché la Parola di Dio, quando la meditiamo, quando la ascoltiamo con attenzione, quando ce ne facciamo scrutare, ci dona energia. Dunque questo tempo deve essere un tempo di ascolto della Parola. Anche quelli che ogni tanto non vanno a messa la domenica, debbono assumere questo “vizio”, almeno durante le domeniche quaresimali fino a Pasqua. Poi speriamo che il vizio vi faccia venire il “gusto del vizio” e quindi possiate continuare, ma per adesso prendiamo l’impegno di andare a Messa tutte le domeniche, costi quello che costi, anche se ci sono impegni importanti, perche’ quello e’ il momento dove la Parola e’ proclamata, e dove c’e’ una grazia ulteriore.

Anch’io posso leggere la Parola a casa mia, nella mia stanza (cosa tra l’altro che bisogna fare), ma quando la Parola viene proclamata nell’Eucaristia, ha un “plusvalore”, direbbe Marx, cioe’ ha un valore in più, ha un valore aggiunto. Quindi mi impegno all’ascolto della Parola.

2.Mi impegno a pregare di più (anche quelli fra voi che non hanno questa abitudine).

Per esempio, mi fermo dieci minuti ogni giorno, per dedicarlo alla preghiera, magari leggendo un brano del Vangelo, possibilmente quello del giorno, e colloquio col Signore, riprendo i contatti con Lui. Forse la nostra relazione si e’ un tantino raffreddata (come si dice spesso nelle relazioni affettive). E come si intensifica una relazione raffreddata? Incontrandosi, parlando. La preghiera e’ parlare, e’ colloquiare, e’ ascoltare, e’ guardarsi a volte anche senza dirsi niente.

Sapete bene quanto sia importante guardarsi quando ci si vuole bene, quando si e’ amici. Bene, la preghiera e’ anche questo: guardarsi. Allora, mi impegno a vivere un supplemento di preghiera.

  1. Ciascuno di voi farà la sua “Dieta Quaresima 2023”.

Mi impegno a digiunare … ovviamente con equilibrio. Cosa significa “digiuno? “Digiuno” significa che mi impegno a privarmi di qualcosa. Puo’ accadere sul piano del cibo. Per esempio, mi impegno a non andare in pizzeria per tutta la Quaresima (e’ un fioretto, un digiuno tutto giovanile). Magari mi citeranno in giudizio quelli delle pizzerie! Mi impegno a non bere Coca-Cola per tutta la Quaresima … non parliamo poi della coca! Mi impegno a non fumare spinelli per tutta la Quaresima, mi impegno a non fumare sigarette per tutta la Quaresima! Ovviamente, se chi non fuma fa il fioretto di non fumare per tutta la Quaresima, sarebbe inutile, perché già non fuma, non ama fumare… ma quelli che fumano potrebbero ridurre il numero di sigarette (gli spinelli sara’ il caso di eliminarli del tutto). Digiuno anche sul piano delle parole: quelli che si lamentano sempre, sono sempre lagnosi, non si lamenteranno per tutta la Quaresima; quelli che dicono parolacce non diranno parolacce per tutti questi quaranta giorni; quelli che amano pettegolare, fare i gossip del quartiere, del gruppo, faranno il digiuno che si chiama silenzio.

Quindi vedete che panorama molto ampio si apre? Ciascuno, ovviamente, a seconda delle sue forze, ma anche con generosità, faccia il suo programma, il suo progetto di almeno due fioretti. A cosa servono? Alcuni dicono sempre che sono cose medievaleggianti, in realta’ servono a tenere desta l’attenzione.

Il fatto che ti privi di questa o di quella cosa, ti ricorda che stiamo camminando, ti ricorda dove stiamo andando, ti ricorda che questo e’ un tempo di conversione, ti ricorda che non mangiando devi mangiare di piu’ la Parola di Dio, non ascoltando devi ascoltare di piu’ la Parola di Dio. Quindi le cose vanno sempre connesse, vanno sempre collegate: non un digiuno fine a se stesso, ma un digiuno che ci tenga desti (tra l’altro alcuni di voi possono approfittare della Quaresima per fare anche una dieta  in modo da essere bellissimi in spiaggia questa estate, per quelli fra voi che ci vanno, ma ovviamente questo è solo uno spot pubblicitario per invogliarvi ulteriormente!).

  1. La tradizione antica collega il digiuno alla carità:

Quello che non spendo in patatine, popcorn, ecc., lo do a un povero, lo devolvo per un’opera caritativa, perche’ non solo non dobbiamo fare il male, ma dobbiamo fare il bene. Questo e’ importante: sapete perche’? Dobbiamo vincere il male col bene. L’attenzione nel tempo di Quaresima e’ al cuore, perche’ dice Gesù: e’ dal cuore che vengono i cattivi propositi, le ingiustizie … Tutto nasce dal cuore. Il cuore deve essere purificato, lo chiedo per grazia al Signore,

lo chiedo anche attraverso gesti concreti di preghiera, di ascolto della Parola, di digiuno, lo chiedo facendo il bene. Cambiamo il mondo! Tu cambi il mondo se cambi te stesso, perché la rivoluzione comincia da me, non dagli altri. Non devo aspettare che gli altri cambino. Allora gentilezza, attenzione, bonta’, accoglienza, sorriso … Magari qualcuno che non sfodera facilmente sorrisi, puo’ fare il fioretto del sorriso: saro’ sorridente per quaranta giorni. Non vi preoccupate, non vi verra’ la paralisi!

  1. Ultima annotazione: e’ importante che ci sia un segno a casa nostra.

Ve l’ho detto anche gli altri anni, ve lo ricordo stasera. Cercatevi un Crocifisso. Non ce l’hai? Bene, te lo procuri! Sara’ il caso che tu abbia un Crocifisso tuo, da mettere in stanza, in un posto … Cambiate il posto al Crocifisso se ce l’avete gia’, altrimenti non lo vedete; mettetelo in un altro posto, su un comodino, poi prendete un lumino e ogni tanto lo accendete, proprio come facciamo con il Presepe a Natale. Il Crocifisso in Quaresima ti ricorda che stiamo andando verso la Pasqua. E se hai dimenticato la tua dieta, se ti vengono desideri contrari a quelli che hai assunto, immediatamente l’immagine della Croce, il richiamo di Gesu’ Crocifisso ti riporta dentro l’alveo di questo cammino. Affrontiamo la Quaresima con grinta e son certo che quest’anno vivremo una Pasqua meravigliosa. Se mettiamo in pratica le cose che vi ho detto, come quelle che la Parola di Dio di volta in volta ci indichera’, in questa Quaresima accadranno dei miracoli nelle nostre vite, nella nostra comunita’ parrocchie.

 

Don Mario Russo

E' il parroco della Comunità del Sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli.

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