QUANDO ERA ANCORA BUIO…

pasqua 4
pasqua 4

(Pasqua di Resurrezione 2020)

Quest’anno la Pasqua ci raggiunge in una comune situazione di privazione, incatenati e reclusi nelle nostre case, dietro le sbarre della paura del contagio, desiderosi di aria pulita, di verde, di fiori, di passeggiate, di abbracci, strette di mani e lunghe serate da vivere in compagnia.

Questa del 2020 è una Pasqua che sicuramente non dimenticheremo… una Pasqua di isolamento, dispersione… privi di vicinanza e di momenti celebrativi forti, perché centro della nostra fede! Questa quarantena, nei ritmi delle giornate che scorrono inesorabili ci dona, tuttavia, la possibilità di sperimentare l’esperienza del popolo ebraico, che sempre abbiamo ascoltato nella veglia pasquale e in tanti momenti della vita della Chiesa.

L’esilio, la schiavitù, la lontananza dalla propria terra e dal Tempio. La tristezza di cantare “i canti del Signore in terra straniera”. E tuttavia Dio ascolta il grido del suo popolo… non è sordo al pianto e al dolore dei suoi figli… e interviene, da risposta, libera! Nel tempo della lontananza, la frase di augurio con cui si concludevano le cene pasquali in esilio era invariabilmente: “Quest’anno celebriamo qui, nel limite e nella tristezza, ma l’anno prossimo a Gerusalemme!”.

Queste parole hanno tenuto in piedi una comunità di fede anche nei momenti più tragici della travagliata storia di Israele ed hanno impedito il perdersi dell’identità attraverso il respiro della speranza. Noi non dobbiamo attendere un anno, ma già ora, qui, in questa Pasqua anomala, il Cristo Risorto ci viene incontro con il suo sorriso rassicurante ed il suo saluto: “Shalom – Pace a voi!”. Ci sembrava che ci eravamo perduti e invece in questi giorni ci stiamo ritrovando.

“Quando era ancora buio…”. Inizia così il racconto di un giorno nuovo … quello in cui Maria di Magdala si reca al sepolcro portando gli aromi che aveva preparato. L’annuncio della Pasqua inizia così… al buio. Inizia con un passo lento e si conclude con una corsa: con una tomba vuota ed una speranza risvegliata. Inizia così il racconto di una mattina che cambierà la storia… una corsa al sepolcro, una tomba vuota, la certezza che la morte è vinta! Una corsa e una soglia da attraversare… ecco il tracciato per una conversione vera.

Quel giardino, nel cuore della tenebra, è stato attraversato dalla vita… un nuovo Adamo (Cristo) ora ne è il custode. Sapremo correre insieme verso il sepolcro? Oseremo il coraggio di un differente passo verso la tomba vuota per poi attenderci gli uni gli altri? Che bello sarebbe se questa nostra comunità del Sacro Cuore, attraversato questo tunnel che oggi ci attanaglia, fosse poi abitata da piedi che corrono e strade che si illuminano! Da pietre rotolate e sorrisi… e danze!

Da teli posati e nuova luce negli occhi. Da ciascuno di voi che aspetta nella corsa, anche me vostro prete!

E tutto per vedere in ultimo te, Gesù, oltre la soglia della mia tomba. E l’attraverso.. e vedo… e credo!

Don Mario Russo

E' il parroco della Comunità del Sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli.

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