Se non riesci ad amare Dio nella preghiera… fermati e lasciati amare da Lui!
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XXIX Domenica t.o. – Lc 18,1-8
Il tema della fede ormai ci accompagna da alcune domeniche in quest’ultimo scorcio dell’anno liturgico… risuona ancora in noi l’interrogativo degli apostoli: “Signore, aumenta la nostra fede!”; ed è di fede che anche questa settimana si parla con quell’interrogativo severo che Gesù pone ai suoi al termine della parabola: “Il figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”
. La questione centrale è la fede o la preghiera? Il centro sta sempre nell’annuncio scioccante che Gesù fa! Quale? Quello che Dio è assai differente dal giudice della parabola! Dio ci ama, nonostante tutto, anche ora… adesso… oggi.
Uno dei cardini della preghiera che mi è stato insegnato è questo: se non riesci ad amare Dio, lasciati amare da lui!!! Quando la mia preghiera è arida, vuota ed insipida… quando cerco talvolta di riempirla con le parole… ad un certo punto lo Spirito Santo mi viene in aiuto e mi sussurra: “Mario, lasciati amare”.
Allora me ne sto avvolto nel silenzio e mi lascio amare!!! Anche nella preghiera dobbiamo recuperare la semplicità, non credete? Forse in questa settimana potremmo ritrovare il coraggio di abbandonarci a Dio con grande fiducia. Mettiamo davanti a Lui ciò che in questo periodo non riusciamo a vivere, ciò che ci fa faticare, magari qualche rapporto difficile, magari la nostra stessa fede… senza riempire la nostra bocca di parole.
Talvolta basta ripetere alcune semplici parole… con molta calma… nell’invocazione dello Spirito: Gesù, abbi pietà di me… Gesù salvami… Gesù confido in te… Vieni Spirito Santo… Poche parole… perché troppe uccidono la preghiera! Vediamo il vangelo di questa domenica: può esserci fede senza preghiera o vera preghiera senza fede? Mi sa di no! Ogni volta che vivo un tempo di preghiera in un convento, in un’oasi di silenzio o durante una Adorazione Eucaristica… ogni volta che ho incontrato uomini e donne che hanno dedicato alla preghiera la propria vita… ne rimango estasiato.
Mi accorgo che la preghiera può tutto, che io prego pochissimo e che ancora devo convertirmi. Non vi è mai capitato alla fine di un ritiro, di una Giornata Mondiale dei giovani, di un pellegrinaggio, di una Messa… di dirvi: “Caspita, da domani voglio aumentare la mia preghiera, perché così proprio non va, ne ho bisogno…” Il tutto condito magari con una buona promessa al nostro Dio…???
Poi, passato l’entusiasmo… tutto torna come prima… tutto fagocitato dalla nostra routine quotidiana! Quelle promesse non erano vere? Ci eravamo ancora una volta illusi o presi in giro? Io non credo proprio! Se c’è una cosa del nostro Dio che mi sembra di avere intuito, anche con l’aiuto di grandi uomini di preghiera, è questa: mai e poi mai Dio viene a noi per farci sentire in colpa! Quel desiderio di preghiera che hai sentito dentro il tuo cuore è autentico. Osiamo di più: quel desiderio è già preghiera!
Sì… se fra voi c’è qualcuno come me che fatica a pregare, che non ce la fa a concentrarsi e ogni volta si ripromette di dedicare più tempo a Dio… sappia che questo semplice suo desiderio già lo avvicina a Dio! Allora con questo semplice desiderio, mettiti di fronte a Lui: senza timore… Dio conosce il tuo cuore… Dio è più grande del tuo cuore! Il vangelo di oggi ce lo ricorda: non scoraggiarti mai, insisti come quella cocciuta vedova. Sai perché?
Il tuo custode, il tuo Dio, non si addormenta, non prende sonno, non si dimentica di te. Sia questo il nostro programma settimanale: prenditi qualche minuto ogni giorno, fermandoti nella chiesa che vedi ogni giorno in casa tua… mentre fai coda nel traffico cittadino o sei sul balcone di casa… Fermati e lasciati amare nella preghiera. Tranquillo… Dio viene a te per donarti gioia e pace!