“TUTTO PASSA… SOLO DIO RESTA!”
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(Maria Madre di Dio – Lc 2,16-21)
Siamo alla fine di un anno e all’inizio di uno nuovo.
Mai come oggi desideriamo questo momento, non per cancellare questo funesto 2020 (non sarà possibile dimenticarlo), quanto piuttosto per aprirci alla speranza di un nuovo inizio fatto di attese e di speranze.
La Parola come ogni anno, ci invita a volgere lo sguardo sul tempo trascorso, raccogliendo anche questo vissuto fatto di buio, di incertezze, di paure… anno di dolore per tanti… di angosce, di rotture, di lacerazioni interiori, di solitudine, di sofferenza, di mancanze improvvise.
Il Vangelo di oggi, ci introduce nella logica sorprendente di Dio: la nascita di Gesù è rivelata ai pastori, cioè agli ultimi, agli emarginati della storia, agli sconfitti. Dio da sempre agisce così: offre il suo amore innanzitutto agli esclusi, a chi è più povero, a chi soffre, perché chi è ferito avverte più profondamente il bisogno di un riscatto, di una liberazione, di una consolazione.
Ecco perché i pastori accolgono senza indugio l’annuncio: “Oggi è nato PER VOI un Salvatore”. E si mettono in cammino: “Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere”(Lc 2, 11.15).
Se desideriamo trovare Dio occorre che lo cerchiamo là dove Lui è: nella mangiatoia che si è scelto… accanto a coloro che il mondo giudica “perdenti”. Lì troviamo anche noi… quelle parti di noi che sono fragili, ferite, abbruttite dal tempo vissuto. Quest’anno, poi, ci sono quanto mai necessarie le parole ascoltate nella prima lettura: “il Signore parlò a Mosè, ad Aronne, ai suoi figli e disse: Voi benedirete i vostri fratelli”.
Voi benedirete: per prima cosa, che lo meritino o no, voi li benedirete. Dio chiede anche a noi, figli di Aronne nella fede, di benedire uomini e storie, il blu del cielo e il giro degli anni, il cuore dell’uomo e il volto di Dio. Mio e tuo compito per l’anno che viene: benedire i fratelli! Se non impara a benedire, l’uomo non potrà mai essere felice. E la benedizione di Dio, scenderà così su di noi! E la sua benedizione non è salute, denaro, fortuna, prestigio, lunga vita ma, molto semplicemente, è la luce. Continua la Bibbia: “Il Signore ti faccia grazia”. Cosa ci riserverà l’anno che viene?
Io non lo so, ma di una cosa sono certo: Il Signore mi farà grazia, che vuol dire: il Signore si rivolgerà verso di me, si chinerà su di me, mi farà grazia di tutti gli sbagli, di tutti gli abbandoni; camminerà con me… nelle mie prove si abbasserà su di me, perché non gli sfugga un solo sospiro, una sola lacrima.
Qualunque cosa accadrà quest’anno, Dio sarà chino su di me e mi farà grazia. Facciamoci guidare da Maria in questo nuovo anno. Come lei, come i pastori, anche noi salviamo almeno lo stupore: Maria, nella stalla di Betlemme, con in braccio il bambino Gesù, è l’immagine della gioia, è il massimo della gioia… è la gioia vera! In questo anno trascorso, forse abbiamo capito che quando c’è Dio, si può anche vivere in un tugurio ed essere contenti; quando c’è Dio si può essere ammalati, addolorati, confusi… ma abitati da una pace e una luce interiore! Abbiamo creduto per anni che ricchezza, benessere e divertimenti facessero la gioia… salvo poi scoprire che tutto questo passa… solo Dio resta!