“UN’ATTESA… PER ALLEGGERIRE IL CUORE”

(I AVVENTO – Lc 21, 25-28.34-36)
Con questa I domenica di Avvento, diamo inizio ad un nuovo anno liturgico in compagnia dell’evangelista Luca. La tradizione fa di San Luca un artista e se pure essa, magari, non corrisponde alla verità storica, tuttavia interpreta molto bene la realtà: il Cristo di Luca è bello.
I suoi racconti sono come pennellate di artista… dall’annuncio a Maria… alle parabole del buon samaritano, della pecora smarrita e ritrovata, o della dramma perduta… dal figlio prodigo che fa ritorno a casa, alla pagina finale dei discepoli di Emmaus che lo invitano a restare con loro perché si fa sera… è tutto un susseguirsi di immagini che fanno vibrare in noi le corde della bellezza. Certo, la bellezza del libro di Luca dipende anche dal posto occupato dalle donne: Maria, Elisabetta, Maria di Magdala, Marta e Maria… il gruppo delle donne che accompagnano Gesù e i discepoli… e alla grande attenzione che l’evangelista riserva ai poveri e ai peccatori.
Per Luca Gesù è bello, e per questo ne scrive in modo bello. Eppure neanche una riga, in questo vangelo, è dedicata alla fisionomia di Gesù: Luca ci testimonia che uomini e donne erano conquistati da Gesù… dalla sua persona che emanava una luce e una forza interiore che attraeva e riempiva il cuore. In realtà, la bellezza di Gesù è lo splendore del suo amore: Gesù è il volto umano di Dio che si piega sui piccoli, come sull’adultera pronta per essere lapidata… che si invita presso Zaccheo… che perdona ai peccatori e alle peccatrici. La sua non è una bellezza fredda che allontana, ma è calore che attrae e riscalda… è la Misericordia! Finanche dalla croce, risplenderà come raggio di sole che illumina le tenebre del cuore: “Padre, perdona loro…In verità, oggi tu sarai con me, nel Paradiso”.
La bellezza di Gesù è lo splendore della sua comunione continua con il Padre: Luca ce lo mostra frequentemente in preghiera, animato dallo Spirito, solo, con il Padre. Oggi più che mai il nostro mondo aspetta proprio questo… di sentirsi annunciare il Vangelo in termini di bellezza. Iniziamo così il tempo di Avvento… che poi è tutta la nostra vita o, meglio, la nostra vita è tutta Avvento. Che cos’è la nostra vita, se non desiderio di qualcosa o di qualcuno che ci manca, che ci doni la gioia, la pace, la felicità?
Che cos’è la nostra vita se non l’attesa di un Dio che “squarci i cieli e discenda”. La liturgia di questa prima domenica d’Avvento trova la sua sintesi nel ritornello del Salmo Responsoriale: “A te, Signore, innalzo l’anima mia, in te confido”.
All’inizio dell’anno, dunque, siamo invitati a “ridestare” il cuore, forse assopito, e a ri-orientarlo verso il Signore. Quante volte prendiamo atto che nella nostra vita c’è qualcosa che “non funziona”… abbiamo anche tante cose, abbiamo tante “perle”, ma nel profondo ci manca qualcosa… abbiamo un mucchietto di “perle” preziose ma il nostro cuore non ne gioisce… perché ci manca il “filo”… Il “filo” che solo è capace di trasformare quel mucchietto di perle in una preziosa collana.
Il vangelo di questa domenica, descrive il ritorno del Figlio dell’uomo: “Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia…”. Tuttavia il messaggio che ci viene consegnato è di grande speranza perché “allora” il Figlio dell’uomo verrà… Perciò il Vangelo ci sprona e ci incoraggia: “Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina!”.
Risolleviamo il capo, eleviamo al Signore l’anima nostra, ri-orientiamo a Lui la nostra vita! È necessario, però, “alleggerire il cuore” ci avverte ancora il Vangelo, quel cuore spesso appesantito da fardelli inutili e pesanti… che ci tolgono il respiro e ci spezzano le ali del cuore. Il modo più semplice per “alleggerire il cuore” è quello di guardarsi attorno, di non vivere ripiegati su se stessi. Guardarsi attorno per amare, per donare, per per-donare! Chiediamo al Signore che ci doni la grazia “di crescere e sovrabbondare nell’amore fra noi e verso tutti”… solo così il nostro cuore si alleggerirà e resterà vigilante! Senza fermarci! Senza stancarci! Progredendo ogni giorno almeno un pochino!
Durante questo tempo di Avvento assumiamoci un impegno concreto, un impegno da verificare ogni giorno, un impegno che ci aiuti ad “alleggerire il cuore”, un impegno che andando a Betlemme, nella notte di Natale, potremo offrire al Signore, nato per noi! Quest’impegno concreto, alimentato ogni giorno, sarà anche la nostra lampada accesa, con la quale attenderemo gioiosi il ritorno del Signore… Maranathà! Vieni Signore Gesù!