VENIVA NEL MONDO LA LUCE VERA

natale 6
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(II domenica dopo Natale – Gv 1,1-18)

 Il tempo di Natale volge al termine… ancora pochi giorni e riprenderemo il cammino del tempo ordinario che ci condurrà alle soglie della quaresima con le ceneri il giorno 26 febbraio. Ma siamo ancora qui a meditare il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio.

Oggi lo faremo con una delle pagine più belle del Vangelo, o forse di tutta la scrittura: Il Prologo di Giovanni! Ma prima penso sia necessario fermarci e iniziare a chiederci: che cosa è stato il Natale per noi, per me? Solo o prevalentemente chiasso, distrazione? Un momento di serenità e dolcezza sentimentale, ma senza un coinvolgimento serio e profondo?

Un evento che ha cominciato a cambiarci la vita? Un incontro autentico con la persona di Gesù oppure un dono buttato via, un “occasione sprecata?”. Comunque sia, questa pagina di Vangelo, unica e incomparabile, oggi ci offre la possibilità di rifare o fare per la prima volta l’esperienza più vera del mistero natalizio.

Abbiamo qui quasi una sintesi anticipata dell’intero Vangelo. Qui tutta l’attenzione è concentrata sul protagonista assoluto che è Gesù e sul dono della salvezza che Egli offre. Nel Prologo, si resta immediatamente colpiti da un immediato contrasto: ci sono luci e tenebre, uomini che accolgono e altri che rifiutano.

Viviamo ogni giorno in questa contrapposizione, anzi, ce la portiamo dentro. Oggi ci viene rinnovato l’invito a scegliere quotidianamente la strada da percorrere: se quella della luce, o quella delle tenebre, se accogliere una parola che si manifesta così debole, come è la carne di un bambino o appoggiarci ad altre parole all’apparenza più solide. È una lotta che dobbiamo affrontare con grande fede perché Dio, come ci dice Lui, ha già vinto, e le tenebre non possono soffocare la luce.

Questo primo capitolo del Vangelo di Giovanni, ci  regala una certezza: “veniva nel mondo la luce vera”. “Veniva”, ci dice san Giovanni, perché è un Dio che viene continuamente, perché è un Dio che opera sempre nella storia e nella nostra personale vita. Il tempo del Natale ci insegna non a contemplare semplicemente la dolcezza di un bambino in un presepe, ma a riconoscere un Dio che sta in mezzo a noi, che illumina le nostre vite.

Questa certezza, tuttavia,  è spesso sopraffatta dalle tenebre… non è accolta… non è riconosciuta. Quante volte anche le mie tenebre, le mie paure, mie ansie, non fanno entrare la luce vera! Ma… “la luce risplende nelle tenebre!”… e questo dice a me e a voi che non c’è peccato, né confusione, che possa prevalere sulla presenza di Gesù, luce della nostra vita. Se poi l’evangelista parla di luce vera, è per metterci in guardia dalle false luci… quelle più appariscenti e attraenti… quelle della ribalta, che accecano e non illuminano… che conquistano per la facilità e la comodità con cui la possiamo raggiungere.

Sono quelle luci che propongono felicità deludenti, amare, vuote. La luce che promana dalla mangiatoia, e che brilla delicatamente lungo tutte le pagine del Vangelo, fino a noi, con la sua presenza fedele, è quella vera… è quella che davvero è la sola capace di illuminare le nostre notti.

È meno sgargiante, sicuramente, ma è la sola vera luce! L’importante è distinguerla dalle altre, e lasciarla abitare in noi! Solo così saremo sorgente di  luce per gli altri: “Io sono la luce del mondo”… “voi siete la luce del mondo”.

Concludo con il versetto 18 del prologo, con il quale Giovanni termina questo stupendo capitolo iniziale del suo scritto: “Dio nessuno lo ha mai visto, proprio il Figlio unigenito che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato”. Il desiderio di ogni uomo è incontrare, vedere Dio. È stato il desiderio dei Patriarchi e dei Profeti… il desiderio di Simeone ed Anna… il desiderio dei veri cercatori di Dio: Vedere il volto di Dio! Mettiamoci sulla scia di quanti ci hanno preceduto in questa ricerca… e lo vedremo anche noi! “Signore mostraci il Padre e ci basta”… chiese Filippo al maestro.

E Gesù rispose: “Filippo chi vede me vede il Padre”. Il Signore ci faccia grazia di poterlo incontrare… incarnato nel volto di chi attende di incrociare i nostri occhi… e ci basta!

 

 

Don Mario Russo

E' il parroco della Comunità del Sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli.

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