“VENTO IMPETUOSO… RESPIRO DI DIO”

189285852 10225577783221807 6123638463252212374 n
189285852 10225577783221807 6123638463252212374 n

(Pentecoste 2021)

E così… quella sera, in quello stesso cenacolo, che dopo il fatto della resurrezione ha visto gli eventi più significativi di questi cinquanta giorni… avvenne che: “La casa fu piena di vento, e apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno”.
È così… lo Spirito Santo è come il vento che senti, che fa muovere le cose, le persone, ma non lo vedi. Capisci che è presente dal suo operato… percepisci che è passato dai segni che ha lasciato.
Oggi facciamo memoria della Pentecoste, avvenuta duemila anni fa, ma non è stata né la prima né l’ultima. Lo Spirito aveva già operato rinnovando la faccia della terra più volte prima e lo ha rifatto più volte dopo. Anche oggi è all’opera per rinnovare la faccia della Chiesa. Qualcuno lo ascolta con entusiasmo e porta novità, qualcuno frena per paura o prudenza. È normale, è sempre stato così.
Oggi si conclude il tempo di Pasqua: da oggi invocheremo il dono dello Spirito. Giovanni, nella conclusione del IV vangelo, ci ha raccontato la sua entusiasmante esperienza, la sua avventura, la sua conversione, la sua passione per Gesù e ci dice, sorridendo, che avrebbe molte altre cose da dire su ciò che Gesù ha detto e fatto in loro presenza. Questo, a ben pensarci, ci fa capire che il vangelo non si dovrebbe mai finire di scrivere!
Quanto è vero ciò che dice Giovanni! Ogni discepolo, ogni cercatore di Dio potrebbe aggiungere nuove pagine… le sue pagine. Vedete… la Bibbia è un libro pieno di strade e di vento, come Pentecoste… vento impetuoso e respiro leggero… strade che si incrociano e ripartono.
“Gesù venne a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro” e con un gesto inusuale mai registrato prima “alitò” su di loro. Soffiò il suo respiro su ciascuno e su tutti: “Ricevete lo Spirito Santo”. Lo Spirito… il respiro di Dio… ciò che fa vivere Dio.
Adamo che nasce dal soffio di Dio è soffio di Dio… io “pur con tutte le mie inconsistenze e incongruenze” sono respiro di Dio! Con la celebrazione di domenica scorsa dell’Ascensione, Gesù completa il suo percorso… la sua missione e ci ha rassicurato che egli è con noi per sempre, fino alla fine. Inizia così il faticoso tempo della Chiesa, serva del vangelo, incoerente e fragile perché fatta di uomini e donne incoerenti e fragili (io che scrivo, tu che leggi… non pensare agli altri) eppure trasfigurati perché discepoli, cercatori, affamati. Nonostante noi cristiani, da duemila anni il Maestro continua ad essere annunciato dalla Chiesa… e più i cristiani hanno cercato di manipolare il vangelo… di stravolgerlo… di rinnegarlo… più lo Spirito ha mandato schiere di santi a tenere a galla la barca di Pietro!
È lo Spirito che fa la Chiesa, la tiene ancorata al suo Signore, la scuote, la invia, la anima, la rianima. Lo Spirito… quel primo dono fatto ai credenti. Gesù stesso oggi ci scuote: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”.
Siamo discepoli a vita, alunni nella fede! Siamo ancora disposti a crescere? A cambiare opinione? A convertirci? Chiediamo allo Spirito di prendere in mano la nostra vita e di condurci verso la pienezza della conoscenza di Dio.
Riappropriamoci del dono dello Spirito! Come? Siete soli? Avete l’impressione che la vostra vita sia una barca che fa acqua da tutte le parti? Vi sentite incompresi o feriti? Invocate lo Spirito che è Consolatore che con-sola, fa compagnia a chi è solo. Ascoltate la Parola e faticate a credere, a fare il salto definitivo? Invocate lo Spirito che è Vivificatore, rende la vostra fede schietta e vivace come quella dei grandi santi.
Fate fatica a iniettare Gesù nelle vene della vostra quotidianità, preferendo tenerlo in uno scaffale bello stirato… come abito da tirare fuori di domenica? Invocate lo Spirito che ci ricorda ciò che Gesù ha fatto per noi. Siete rosi dai sensi di colpa, la vita vi ha chiesto un prezzo troppo alto da pagare? La parte oscura della vostra vita vi ossessiona? Invocate l’avvocato difensore, il Paracleto, che si mette alla vostra destra e sostiene le vostre ragioni di fronte ad ogni accusa.
Se avete sentito il cuore scoppiare, ascoltando la Parola, state tranquilli: c’era lo Spirito che, finalmente, era riuscito a forzare la serratura del vostro cuore e della vostra incredulità! Non vi capite con chi vi sta intorno, col vostro parroco, col vostro amico/a… marito/moglie? Invocate lo Spirito che provoca l’anti-Babele (ricordate quel bel racconto della gente che non si capiva più?) ricucendo gli strappi del nostro non capirci per suscitare comunioni sotterranee che vanno al di là delle simpatie.
Abbiamo bisogno, urgiamo, ci è indispensabile invocare lo Spirito perché ci cambi il cuore, ce lo riempia… perché dia una sveglia alla nostra fede. Non è tempo perso il tempo dedicato ad invocarlo, a supplicarlo, a fargli vedere che lo aspettiamo. La Chiesa non ha bisogno di strutture, o di organizzazione, ma di santità…. Per questo, lasciamo il timone della nostra vita allo Spirito. Dove sei Spirito?
Vieni. Vieni ed insegnami Gesù. Vieni e soffia ancora Spirito di Cristo risorto! Concludo: riappropriamoci di quel tempo in cui nella Chiesa lo Spirito si vedeva, si sentiva, si toccava. Riappropriamoci di quello spirito che osava toccare i cuori nelle liturgie e spingeva la chiesa nel mondo.
Dove sei? Dove sei nascosto Spirito Santo? Dove sei finito vento che si abbatte impetuoso? Dove sei fuoco che ricostruisce nell’umanità la capacità di parlarsi e di comunicare? Dove sei fiamma viva che brucia le mie tiepidezze e dissipa le mie comode posture sacerdotali? Dove sei… tu che vuoi l’uomo nuovo ogni giorno? Che non aneli ad altro che vedermi fresco e vivo? Perché il modo di dire che si può essere sempre “giovani dentro” oggi non va più di moda… E si!!! Perché oggi si vuole rimanere giovani fuori… il dentro non interessa più! E lo Spirito Santo è invece un tipo che gli piace il dentro: lì, nel profondo!
Dove sei Spirito? Un drappello di straccioni erano quei dodici: “tra loro non c’era neanche un dottore”, diceva un canto che eseguivamo noi giovani “della Gifra di San Gennaro” nel giorno di pentecoste e nei nostri ritiri spirituali… questo drappello di straccioni ha cambiato il mondo! È cominciata così la Chiesa duemila anni fa: un drappello di straccioni, povera gente, senza cultura… pescatori! Nessuno avrebbe scommesso su di loro, ma lo Spirito si!. Succederà anche oggi? In questa Pentecoste 2021? Nella Parrocchia del Sacro Cuore? Amo sperarlo, con voi e per voi.

Don Mario Russo

E' il parroco della Comunità del Sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli.

Potrebbero interessarti anche...